Il Genius loci di Latina nel salotto del Turi Rizzo
21 Aprile 2024Allora che genio hanno questi luoghi? Perché per essere nel mondo devi essere del tuo. La domanda la pone Maurizio Guercio nel suo salotto di Turi Rizzo a Latina ospite di Benedetta Bruni. Ne parlerà con me, Lidano Grassucci, Stefano Cardillo coordinatore comunale di Forza Italia, Nicola Catani consigliere comunale dell’Udc e Nazzareno Ranaldi consigliere comunale di Per Latina 2032.
. Ma dove si trova, quale è il genio di questi posti? Io credo che sia in quella idea arcana, in quella vita che stava nella malaria e nella cattiva sorte che e’ la dea palude. Una donna che sta quieta ma poi si fa inquieta quando la vai ad amare e ci perdi la ragione. Ecco è come la sua febbre che sale e ti par di morire poi si placa e pensi di poter sopravvivere. E’ una donna che ha per “commari” Circe, Camilla, la bella Ninfa, la Mater Matuta, Giunone Feconda e poi… Quelle donne che rapiscono le teste di re e buttari ma non si concedono mai se non ai sogni. Poi un giorno la tecnologia, la chiamano bonifica integrale, questa femminile armonia offendendo la dea della palude, dicendo che era niente. Era niente la Regina delle vie, anche lei femmina per carità, era niente la Maga di Omero che non avendo avuto corso ancora la storie popolo il mondo di miti. Gli uomini? O si amano come fa di Ulisse o sono porci, solo porci per la brace. Il genio del luogo è una storia che mi diceva mio nonno che senti la palude parlare, prima di morire era viva. Viva, con gente capace di capire il creato perché qui non si evince esattamente dove finisce il mito, dove inizia l’ animale e dove e’ l’uomo con la sua ragione. Qui il tempo degli uomini inizia solo un secolo fa, prima no. Nonno parlava con la palude, con foresti che figure, con serpenti secolari, con basilischi e querce così vecchie che avevano conosciuto il Signore su questa terra quando ci venne a salvare. Il Genius loci è ogni ricordo che ricordi ma forse non c’è mai stato. Mi diranno di un camion e di un gatto affogati nel fango, di motociclisti di cui si sentiva il rumore dell’ unico cilindro ma che nessuno ha visto. Ma sono suggestioni