Il senso del mondo

Il senso del mondo

17 Giugno 2024 0 Di Lidano Grassucci

Questa storia è di quelle che vi sarà capitato di incontrare, dividere e poi ricordare. Storie di tutti, ma ci sono poi storie che al tutto aggiungono qualche cosa che le fa diverse, uniche e forse anche definitive. Già definitive, il ragazzo chiese se quella pietra così grande fosse sempre stata lì. La pietra era, effettivamente enorme, grande che non potevi neanche immaginare che si potesse spostare. Sopra una iscrizione con la scritta “beato chi mi rivolta”. Ma come si fa a voltare una pietra viva? Il ragazzo pensava che gli altri prima erano stati sciocchi a non rigirarla, si girava se non si ribaltava era burla la scritta, altrimenti c’era la beatitudini auspicata. Argomentava con la foga che hanno i giovani alla vita. Sosteneva con veemenza le sue tesi il ragazzo non sapendo in che vita si andava ad avvitare. Un signore di quelli che hanno guidato su sogni impervi, costruito ponti su fiumi che non ci sono e assicurano che l’isola che non c’è non ha bimbi sperduti ma anime trovate in culle di vita, raccontò la storia di questa storia.

Il ragazzo con aria saputella disse:.. dica questa sciocca negazione dell’evidenza. Ma si mise ad ascoltare, seduto tra ginestre che si facevano di un giallo intenso e alberi di ulivo che ipotizzavano il fiore nelle rughe del loro tronco.

Il signore con voce che pareva venire da dentro iniziò il racconto. Una giovane donna fu incuriosita e si mise ad ascoltare. Era tre anime sul quel monte che da diretto davanti al mare ma prima passa per il piano come a rifiatare.

Il signore inizia il suo narrare

Qui un tempo non c’era niente solo il sole sul calcare. Sole che scaldava le pietre che non ci potevi neanche camminare e nessuno ci veniva a viaggiare. Solo chi si perdeva arrivava qui ma a cercare di ritornare. Una giovane donna fu vittima di questo inganno per seguire un gatto, un cane, una curiosità che prese forma di animale. La seguì curiosa e si trovò qui, proprio dove siamo ora, ma immaginatela senza alberi, senza altro che sole e pietra. Prima parve il silenzio, poi il caldo del sole sulla pelle, poi la sete di aver bisogno di bere. Ma non sapeva dove era esattamente la via per tornare. Un poco di timore, io cuore cominciò ad accelerare, a battere forte, ostinatamente. Strano non luogo, strano non tempo, strano che faceva strano. E non c’era ombra.

Il tempo pareva battere non le ore ma le palpitazioni del cuore, di lontano (pare come ora) vide un viandante che non seguiva il sentiero ma vagava come senza meta, perso anche lui. Anche lui vide quella figura perduta nel niente e, in linea non retta, diresse lì. Ora non chiedetemi perchè lui fosse lì, non vi ho spiegato neanche perchè lei era lì, ma sono domande che non si fanno. Si sta dove si sta, non si sta dove non si sta avrebbero risposto i saggi se la domanda fosse stata loro posta. La ragazza lo chiama, ma non serviva altro non si poteva fare che cumulare due viaggi perduti ed ecco che si trovano sotto la roccia dritta di calcare. Ciascuno pareva dire all’altro di un “salvamento” da fare eppure non c’era pericolo imminente ma sicuramente pericolo incombente.

Il signore sotto il cappello pareva saggio, la ragazza sotto il viaggio pareva sicura di sé. Parevano

Parevano, parevano in pericolo, parevano sapere, parevano vividi. Parevano. Lei avrebbe voluto chiedere aiuto, lui perchè no? Ma cominciarono a parlare della pietra che era posta capovolta. La ragazza disse “pare capovolta”, lui “è capovolta”. Entrambi però si misero sotto la sua ombra comunque. Un saggio avrebbe detto basta l’ombra e l’ombra dritta o capovolta  salva eguale dal sole. Ma no, insistevano parlando fitto, fitto non seguivano logiche da algoritmo ma sentivano la terra parlare, la terra con le sue rocce.

Sapete che nel mondo ci sono anime del mondo, anime che fanno dei o santi,  anima mundi.

La quarta ligatura è l’anima del mondo, ovvero spirito cosmico, che accoppia ed unifica il tutto al tutto, e così ogni cosa si apre ad ogni cosa, come già detto

Giordano Bruno

Questo era ora qui l’anima del mondo nell’anima di questi due che rischiavano una insolazione per discutere del verso giusto dell’ombra. Allora lui le chiese se potevano scrivere di questa storia la verità sulla roccia viva: beato chi mi rivolta. 

Decisero di scriverlo, perchè si capiva che se fosse stata dritta era ombra benedetta, se fosse da rigirare sarebbe stata del medesimo garbo contro il sole e così addivennero a spiegare il concetto di inevitabile.

E’ inevitabile l’ombra non il verso della roccia. Ed ora si riconobbero per salvarsi dal sole

Il signore mise il cappello in testa e guardò la donna intensa, il ragazzo ammutolì e la donna aprì la mano e baciò il destino.