E’ scomparsa Rita Angelini

Quando ho iniziato a scrivere non pensavo esattamente a scrivere questo. Pensavo alla vita e la mia la pensavo senza lutti. La morte era cosa di altri nel mio mondo immortale. Invece sono qui a scrivere degli strappi, di chi va via e quello che resta a chi resta. Mi chiama Emiliano d’Arpino, una telefonata di lavoro penso. Scherzo come si fa al telefono con gli amici, invece lui seri “è morta la mamma di Rinaldo”. Cambia la mia voce la sua era già diversa, penso a Rinaldo che solo qualche mese fa ha perso il padre, ora la madre, Rita Angelini. Lo sento come mi sono sentito io e tutti quelli che alla morte dei genitori e della madre si sono accorti di essere soli. Sì, quando va via la madre non conta la sua età ma la solitudine che lascia, il vuoto che resta. Il rimorso di non essere passato quel giorno, o quella volta che gli hai risposto male, o che lei per me non c’era ed io ne avevo bisogno. La madre è come la radice che ti teneva legato e non ti faceva solo. Rinaldo non è un tenero certo, Rinaldo ha i piedi a terra, conosce bene le cose del mondo e del tempo, ma questo non esime dallo strappo. Ancora oggi, e sono passati lustri, ho bisogno di sentire che c’è mia madre accanto a me, che se le cose non sono la invoco. Vedete non avrei mai immaginato di dover scrivere questo perché entro così nell’ animo di chi ha dolore nel mio dolore. Ti sono vicino Rinaldo, ma non per fare riti ma per condivisione. Poi i figli, noi tutti figli, abbiamo in noi traccia di lei e nove mesi vissuti abbracciati nel miracolo della vita.
I funerali domani alle 15 nella Cattedrale Santa Maria a Sezze