Il discorso della sindaca e quattro imbecilli che la fischiano

Il discorso della sindaca e quattro imbecilli che la fischiano

22 Giugno 2024 0 Di Maria Corsetti

Sale sul palco della CGIL, rappresenta le istituzioni. L’hanno invitata e c’è andata. E già questo è significativo, così come significativa è la mancanza delle altre sigle sindacali. Ha la fascia tricolore, come altri sindaci che sono sotto al palco, mentre il presidente della Provincia Gerardo Stefanelli ha la fascia azzurra. Presenza istituzionale si chiama. Matilde Celentano, prima cittadina, Fratelli d’Italia il partito di riferimento a un certo punto dice «Allontanare da questo territorio la patente di caporali che non ci appartiene» e si scatenano i fischi di quattro imbecilli, in realtà qualcuno in più, diciamo una quindicina. Buciarda (non è un refuso, con la c), le urlano in una piazza silenziosa perché il popolo indiano è educato, sta lì ad ascoltare, qualcuno capisce e chi non capisce sa cosa è il rispetto.

Prima di Matilde Celentano ha parlato Laura Hardeep Kaur, la protagonista del film The Harvest e sindacalista da sempre vicina al suo popolo, orgogliosamente nata e cresciuta a Cori. Ha parlato prima in italiano e poi in punjabi. E quando riprendono i discorsi in italiano non è che gli indiani se ne vanno, rimangono lì a rispettare chi deve ancora parlare. A parti invertite credo che le cose andrebbero diversamente.

Ma veniamo alla vicenda: diciamola tutta, diciamo l’indicibile. Purtroppo gli incidenti sul lavoro ci sono. Troppi. Alle volte chi lavora è in regola, altre volte no. Fin qui siamo dentro i numeri e le statistiche.

Dopo l’incidente c’è la gestione dello stesso. C’è il soccorso e c’è l’omissione di soccorso. Per quello che è accaduto in queste campagne non c’è una definizione. Il codice non la contempla. Ed è qui, su questo passaggio che l’indignazione è montata. Ma nessuno osa dirlo: se questo caso ha sollevato più interesse di tanti altri non è stato per l’incidente, né perché Satnam Singh non era assunto in regola e tanto meno perché era un immigrato. Ma perché la vittima poteva forse non essere una vittima (per ora non si sa, sarà l’autopsia a chiarire), ma soprattutto perché è agghiacciante mettersi per tre secondi nei panni di un uomo scaricato, insieme al suo braccio, davanti casa. Ecco ci vuole l’orrore. La sindaca Matilde Celentano è un medico e forse un’idea se l’è fatta. Sicuramente, più di quei quattro imbecilli che l’hanno fischiata, ha in mente cosa può soffrire un ragazzo che in una manciata di minuti vede andar via tutto mentre il dolore lo devasta.

La manifestazione termina sulle note di Bella Ciao. Che in India è una canzone pop, non scherzo, per i ragazzi indiani è così.

La nota non stonata: la risposta istituzionale, nessuno si è tirato indietro.

La nota molto stonata: il commento di una italiana che, mentre passava in piazza, ha commentato la gente indiana con parole irripetibili. Per favore ditegli che l’Italia non è questo.