La guerra del lavoro e le sue vittime a Latina

La guerra del lavoro e le sue vittime a Latina

26 Giugno 2024 0 Di Davide FacilePenna

 

Ci dividiamo e ci accapigliamo per conflitti terribili che mietono vittime tra civili e soldati in medio-oriente e in Ucraina. Orrori lontani che i media e social-networks ci fanno sentire vicini. Poi però le guerre ce le abbiamo pure in casa. Guerre non convenzionali ma che fanno morire ragazzi o li lasciano mutilati. La più ingiusta e più assurda è la guerra del lavoro con le sue vittime che assorbono per qualche ora la nostra attenzione ma che presto vengono dimenticate. Le chiamiamo, con termine delicato, “morti bianche». L’aggettivo bianco alluderebbe all’assenza di una mano responsabile dell’accaduto, come fossero dovute alla casualità o alla sfortuna. A me il termine “morti bianche” ricorda il colore del velo dei fantasmi. Sono questi in fin dei conti i morti sul lavoro, fantasmi che è meglio non vedere. In provincia di Latina la conta dei fantasmi sta diventando peggio di un bollettino di guerra che sia aggiorna quasi quotidianamente, seguendo sempre lo stesso ciclo della vergogna. Morte-Indignazione sui social-networks e nelle dichiarazioni di sindacati e istituzioni, oblio. Sempre lo stesso triste e tragico schema. Oggi è toccato a Satnam Singh. Una macchina agricola gli ha staccato un braccio ed è stato portato a dissanguarsi di fronte casa invece che in ospedale. Il 5 giugno a Borgo Sabotino, Ene Vasilica, un operaio di 38 anni è morto colpito da un mezzo in fase di manovra. Il 24 Aprile, dopo quindici giorni di coma, è deceduto Georghe Breahna cinquantunenne di origine rumena che l’8 aprile era caduto giù dal tetto di un capannone di un’azienda in via Carrara, tra Latina Scalo e Sermoneta. Sempre a Sermoneta il 27 marzo un operaio è stato gravemente ferito alle gambe mentre lavorava presso l’azienda che tratta prodotti di carpenteria meccanica. Secondo l’Osservatorio sulla Sicurezza sul lavoro e Ambiente di Vega Engineering sono stati 89 i decessi da gennaio a