Latina si candida a capitale del libro e il fantasma della biblioteca Stirling

Viviamo nel mondo delle immagini, delle gare. Latina prova a diventare capitale italiana del libro per il 2025. In Comune ci hanno preso gusto a “gareggiare” per diventare capitale di qualcosa, il ministero ha ammesso la candidatura, si vincono 500 mila euro, buttali.

Ma cosa ha a che fare Latina con il libro? Facile dire che qui, al tempo mitico della Dc, facevamo il premio del libro tascabile. Dirlo ora pare di parlare del tirannosauro rex, perchè il tascabile era l’idea di fare del libro da oggetto “sacro” un oggetto d’uso, di massa. Era facile da leggere, facile da trasportare e costava poco. Ora…

Qui, in questa terra è nato Aldo Manuzio, a lui è intitolata la biblioteca civica (chiusa ancora per due terzi) , che alla stampa ha dato un contributo non certo marginale (ma dovette lasciare Bassiano sua per la lontana Venezia). Qui è nata l’editoria “furba” per la scuola di massa con l’editrice Ciranna che stampava libri da “sapere corto” utili a superare gli esami al minimo sforzo (un poco erano il nostro animo). Qui abbiamo, in provincia di Latina, avuto due premi Strega: il citatissimo Antonio Pennacchi e Melania Mazzucco, il primo con Canale Mussolini, la seconda con Vita.

E ora una dinamica casa editrice la Tonue’ sta raccogliendo grandi successi nella editoria per i fumetti.

Insomma qualche cosa nel libro abbiamo detto, vinceremo? Difficile, ma se fossi il sindaco conforterei queste candidature con delle “aperture”: riaprire la biblioteca comunale, consorziare le biblioteche del comprensorio, integrare le disponibilità librarie e non solo integrando il patrimonio librario ad esempio dell’università.

Antonio Corona sindaco di Latina, dell’allora grande Dc, per cambiare la cittò, non a caso pensò ad una grande biblioteca, affidando il progetto all’architetto inglese Stirling