Facile penna e quel sionista
25 Agosto 2024Certe volte leggi delle notizie e fai molta fatica a capire se siano vere o opera di quei burloni di Lercio. Mi dicono che un piccolo partito della galassia comunista che si dichiara vicino alle rivendicazioni palestinesi ha compilato una lista di agenti del sionismo e d’Israele in Italia. Evidentemente non li segnalano come parte dei buoni da ammirare ma come cattivi da censurare. Leggo la lista e ci capisco davvero poco.
Sembra in parte ragionata e pianificata da qualcuno molto informato e in parte opera di qualcun’altro che ti sta prendendo per i fondelli. Ci stanno dentro società e persone che effettivamente hanno rapporti e rilevanti con lo Stato d’Israele ma anche tanti nomi noti di personaggi pubblici e giornalisti messi là quasi per fare sensazione. Ci trovo pure il Presidente della Lazio, Lotito, e quasi scoppio a ridere. Poi mi ricordo che sarebbe meglio non riderci su troppo, perché questa storia delle liste dei nemici ha una lunga e triste tradizione nel nostro Paese.
Soprattutto negli anni Settanta, gli anni del terrorismo rosso e nero, serviva ad indicare gli obiettivi da abbattere. Un po’ come la fatwa alla Khomeini contro Salman Rushdie. In quei casi avveniva un tragico cortocircuito. Qualcuno indicava al popolo i nemici e quelli che volevano fare i giustizieri si sentivano legittimati ad agire. Non è del resto successa la stessa cosa anche col Commissario Calabresi? Per questo sono particolarmente stupefatto e preoccupato da quando ho letto che su quella lista c’è pure Lidano Grassucci, Direttore di questo giornale. E’ fatto noto dalle nostre parti che Lidano sia uno che parla e scrive senza freni. Ha manifestato pubblicamente la propria posizione di sostegno a Israele. Ha presenziato e presentato dopo la strage del 7 ottobre 2023 un paio di iniziative filo-israeliane. Tutto fatto e pensato però a livello locale, a Latina. Appunto Latina, mica Roma o Milano, Napoli e nemmeno Bologna o Firenze.
La città e la cosiddetta società civile sono rimaste, come sempre da queste parti, in grandissima parte indifferenti al tema. Lui stesso è un giornalista di lungo corso ma rimasto sempre, per sua volontà, in ambito locale. Come si fa solo lontanamente a pensare che sia o possa essere un agente del sionismo? Come si fa a pensare che le sue parole o le sue azioni possano avere rilievo addirittura nel contesto nazionale? Come ha fatto a finire in mezzo a quei nomi di giornalisti conosciuti in tutta Italia? A Latina molti, anche con ruoli politici importanti, gli hanno espresso pubblica solidarietà. Tanti però sono rimasti in silenzio. Perché? Badi bene, qui non si tratta di aderire alla posizione di Grassucci, che si può tranquillamente respingere e rifiutare per tanti validissimi motivi. Si tratta di accettare o rifiutare la logica delle liste dei nemici. Quanti condividono questa logica anche a Latina? Tante domande cui non riesco a dare risposte. Io non ho dubbi e la rifiuto. Rifiutai per inciso pure la discutibile, seppure molto meno preoccupante, lista dei “putiniani d’Italia” redatta dal Corriere della Sera a marzo di quest’anno. A Lidano la mia vicinanza senza se e senza ma
…massima solidarietà ad un giornalista che non sempre condivido, ma non per questo meno degno di continuare a fare il suo lavoro in piena libertà…forza e coraggio…vogliono solo spegnere voci libere che non abboccano alla propaganda di hamas…