Io agente sionista: piccole storie di un proscritto e dove mi troverete
24 Agosto 2024Vedete, sono nato da una stirpe di comunisti. Mio padre sognava di “far lavorare i preti, se non quest’anno…. il prossimo”. Nonno non aveva altra legge che l’anarchia e da Bakunin a Togliatti fece presto.
Ora? Ora che dico a nonno e a papà? Poi ci penso e vedo gli occhi di rabbia di nonno Lidano davanti quella volta che la vita mi coinvolse in un incidente e lui teneva per me ed aveva paura che l’ordine del tempo si invertisse. Occhi di fuoco, occhi di chi era valente e per la libertà aveva il coltello.
Ieri dei sedicenti comunisti filo palestinesi mi hanno messo all’indice come “agente sionista”. Mi sono messo a ridere, io agente… (per altro sono così pigro che l’idea di agire mi stanca). I miei amici mi hanno anche preso in giro: e non ti fai neanche pagare come al solito, e abbiamo riso.
Poi, poi, ho letto che mi si voleva colpire dove vivevo e dove lavoravo. Volevano tra altri prendersela con me che a chiacchiere e per scritto ho fatto volare gli asini. Se la volevano prendere che me che se della terra ci sono gli ultimi, io sono dietro.
Io non avevo lecito pensiero, mai avuto. Vedete Cesare Chiominto, il corese Dante dei Lepini, del suo personaggio Piuccio Faciolone diceva: “Piuccio n’era omo de lite, ma pe lo giusto se faceva accide”.
Colpire perché penso diverso, io non ho mai servito, sempre pensato e pure capoculo.
Quindi? Che volete mettere paura, a me? Vengo dai butteri per confine c’ho la malaria e alle spalle il monte, in mezzo cercare di non morire.
Nonno mi insegnò: questo coltello portalo sempre, ci tagli il pane poi capirai che ti farà libero.
Mi avete messo in una lista, ne sono onorato, volete che abbia timore, rido di ogni sanfedista, di quelli che “stanno sempre con la ragione e mai col torto”.
Lo ribadisco: lunga vita a Israele, senza se e senza ma. La mia fede non la pagano i denari, ma questa testa mia che fa come vuole e non vi fidate mai dei contadini quando sono quieti, quando sono mansueti.
Terribile sarà l’ira dei mansueti dicono le scritture ma voi che mi cercate non avete sostanza.
Nonno, papà hanno infangato la vostra fede comunista, e di questo io vi chiedo perdono. Poi per quanto concerne quella fede ai miei diede feci quando gli confessai: però ha ragione Nenni. E loro mi severi commentarono: e te semo mannato puro alla scola
Rido, scherzo, gioco con la vita, dico quel che sento sto con il popolo di Israele con la sua libertà, con i suoi kibbutz utopia socialista in terra, con una donna a guidare la storia, anche lei socialista, Golda Meir. Con gente che sparsa per il mondo ogni pasqua augurava a se di rivedersi l’anno prossimo a Gerusalemme, gente che erano secoli che non aveva messo piede a Gerusalemme. Sto con loro, con gli ebrei, perchè sono liberi e gli altri, invece no. E non mi par poco,
Se volete venire a cercarmi mi trovate al bar sempre lo stesso e se non è quello è quello subito appresso, non vi sarà difficile e io non cambio vita sempre diverso da voi che siete servi del vostro rancore e sento il vostro olezzo di lontano.
PS: ai sedicenti comunisti, ditemi tutto, sparatemi pure, ma non dite che possa far parte di uno stato pontificio: sono con la Repubblica Romana, sono con gli ebrei, sono orgoglioso del Risorgimento ma con i preti che si fanno re no di certo.