Latina, la terra delle rinascenze

Latina, la terra delle rinascenze

2 Maggio 2019 0 Di Lidano Grassucci
Nascere di nuovo, ma come, non si nasce e basta? Non scomodo le scritture sacre e i riti della “rinascita” di Pasqua, non gioco su quel fenomeno che chiamiamo rinascimento che, non a caso, si fa “sposo” dell’umanesimo. Ma metto in fila la cultura del rinascere, il bisogno dell’uomo in vita di vita nuova. E se vale per il singolo perché non per i posti? Latina è citata per l’idea di città nuove volute da un regime politico.
Ricordate il facile adagio: ha fatto le leggi razziali, ma ha bonificato le paludi pontine; ha dichiarato guerra a 19 nazioni diverse, ma ha fatto città nuove; ha ucciso la libertà, ma ha fatto edifici pubblici. Ma veramente ha fatto città nuove, facendo cose nuove?
Vedete qui, qui dove viviamo, c’è un “sentire”, c’è un'”anima” che è lontana, lontana che che spiega la bugia. Qui non ci sono città nuove, ma città “rinate”, qui non c’è altro che la rinascita straordinaria e continua di cose che si danno il testimone. Vado a memoria, senza cronologie ma la Latina di oggi è Satricum di ieri, Cisterna è Tres Tabernae, Priverno è l’antica Privernum, e San Felice Circeo ha più su le mura della città di cui è resurrezione, come Norma con la sua imponenza, Ninfa con Sermoneta. E mi fermo, qui c’è l’animo del risorto, in questo continuo divenire che dalle sconfitte fa nuove sfide.
Questa è terra di rinascite, di reinvenzioni, di ricreazioni, qui dall'”esodo” degli ebrei nascono cognomi nuovi di città antiche e culture nuove di contaminazioni, il carciofo si fa giudio, il giudio scopre il carciofo e non c’è confine l’un con l’altro ed è l’anima di Roma, l’anima laica di Roma. Qui muore la civiltà imperiale dell’Appia e del dominio di Roma dei Cesari ma rinasce come strada dei pellegrini per terra santa, rinasce nella meditazione dei monasteri e non banali, ma di San Tommaso. Questa è terra lunga che in troppi fanno terra breve, terra corta. Ogni cosa, qui, ha il suo ricominciare e pensare che qui ha inizio un pezzo di ogni letteratura del mondo
“Quando Circe ti colpirà con una lunghissima verga,
tu allora, tratta l’aguzza spada lungo la coscia,
295 assali Circe, come fossi bramoso di ucciderla;
lei impaurita ti inviterà a coricarti;
tu non rifiutare, né allora né dopo, il letto della dea,
perché i compagni ti liberi e aiuti anche te”
Omero, Odissea
Terra che non è mai quel che pare, perché se la uccidi già rinasce in altra terra