La Vis Sezze in eccellenza e la mia “rubata” soddisfazione

La Vis Sezze in eccellenza e la mia “rubata” soddisfazione

5 Maggio 2019 0 Di Lidano Grassucci

Non me ne sarai accorto mai, ma il mio mondo mi viene a visitare con puntualità e questo mi fa piacere. Dopo 30 anni la squadra di calcio di Sezze va in eccellenza, vince il campionato. Ora io sto al calcio giocato come la marmellata alla peperonata, ma alle chiacchiere ci sto anche come un pesce nell’acqua. Vedo la foto di entusiasmo del mio compagno di banco delle elementari Maurizio Manni (foto che uso in questo articolo, anzi gli copio ma l’ho fatto copia’ tanto a scuola) e… mi dico ma “cacchio” (chi mi conosce sa che non uso cacchio ma altro), ma questa è una cosa figa, se pure Maurizio e entrano in me i ricordi di tempi infiniti passati a seguire ingenue partite di calcio all’Anfiteatro con la gente che seguiva l’azione camminando parallela al moto del pallone sugli spalti, tempi di gioco che parevano infiniti e che mi giustificarono la mia incredulità alla velocità della prima partita di calcio di serie A. Ma all’Anfiteatro il cacio era uno spettacolo nello spettacolo che era spalti, croci di sfondo, croci di spalle, e pure gli ulivi. Come dire era una sorta di Terme di Caracalla dove davano sempre la medesima Aida. La squadra si chiamava Vis (Vis Sezze) che non fu subito chiaro che voleva dire forza in latino, per noi era un tutt’uno col resto e veniva “visezze”, un luogo di utopia, tanto è vero che decenni fa lo divenne pure, una tragica utopia. Ma oggi si vince e la cosa mi riguarda? Beh, da figo pensatore di periferia, da mani rubate all’agricoltura e cittadino di forma no, poi… Poi guardo le foto, leggo i messaggi dei miei amici di ragazzo e mi sale: “ma iate a affanculo u de latina, dateve n’culo semo vinto”. Io non c’entro niente, non mi approprio delle fatiche altrui, dei giocatori, del mister, dei tifosi, però è bello prendere una goccia di una grande pioggia di entusiasmo e sentirsi un poco soddisfatti. La Vis va in eccellenza, altri rimangono nella loro frequenza e la loro stasi fa della mia velocità lenta la corsa di un razzo.