Epitaffio per i manifesti elettorali a Latina

Epitaffio per i manifesti elettorali a Latina

15 Maggio 2019 0 Di Lidano Grassucci

Vota comunista, c’è scritto. Poi la faccia di Nicola Procaccini, solo. Un incredibile Adinolfi, inteso come Mario non Matteo, in un incredibile partito. A… ecco la Bonino che dice +Europa, e basta. I manifesti sono soli, sono tristi per quanto erano affollati al tempo della politica-politicante, oggi nella politica-farneticante non servono. Ho incontrato in un paesino di montagna un’auto con un altoparlante, invitava all’incontro col candidato sindaco, lista numero uno. Che belle le auto con gli altoparlanti che “annunciavano” araldi della politica. Ora ci sono i point, che sarebbero le sedi: Salvatore De Meo di Forza Italia l’ha aperto in Piazza del Popolo, Matteo Adinolfi in piazza della Libertà. Paiono come i “temporary outlet” dove si vendono a prezzi scontati abiti “giù di carrozzeria” come diceva per altro Toto Cutugno.

Difficile intercettare la città, le passioni, i bisogni delle persone che… hanno altri bisogni. Passo per Sermoneta e mica capisco che si deve scegliere il sindaco, ci sono incontri ciascuno con i suoi, o presunti tali, nessuna contaminazione. Siamo all’asettica della politica.

Sapete che manca? L’energia, la passione, l’appartenenza, il sentirti parte… ecco mancano i partiti. Firenze senza guelfi e ghibellini, senza guelfi neri e guelfi bianchi non avrebbe mai inventato la politica moderna non ci sarebbe stato Machiavelli e Guicciardini, e manco Dante.

Insomma non i preti, con le scomuniche, non i giudici alla Davigo, fanno il futuro ma le parti nella politica, i partiti,