“Il giro di Sezze” per non dimenticare

“Il giro di Sezze” per non dimenticare

17 Maggio 2019 0 Di Fatto a Latina

Ed eccolo il giro d’italia! Quest’anno passa per Latina e poi sale sulle fluenti coste di Sezze. Così stiamo tutti lì sulla transenna ad aspettare la scia del vento che si portano dietro. Con le loro pedalate il brivido un po ce lo trasmettono. Per fortuna che Emilio Luccone, uno dei pochi, quasi, centenari di Sezze, quest’anno quel brivido lo ha provato ancora.

Emilio che fino a 83 anni è rimasto incollato sulla sella.

Chi sa forse da bambino sognava di starci lui su quelle coste per quella dolce sofferenza. Ma forse avrebbe voluto vedere suo figlio oltre la ringhiera, a portare il vento da Bologna nella grande corsa fino a Verona.

Ma Gianfranco Luccone (Giannino per chi lo conosceva) l’ultimo giro l’ha conquistato tra le nuvole, come dice Nazzarena sua sorella. Forse se non avesse bucato o se quella sposa avesse deciso che Santa Maria non era la strada più breve, il trofeo l’avrebbe vinto sicuramente.

Ormai son passati anni, ci son tanti nipoti ed Emilio è sempre più vicino a Giannino. Così con i pochi risparmi che aveva, il 12 maggio, una domenica dal cielo ingrigito, ha tirato fuori i più bei trofei che l’agro pontino avesse mai visto. Perché Emilio nonostante la bici gli ha tolto un figlio, gli è sempre rimasta nel cuore e nei cuori dei suoi nipoti con l’USC Team Nardecchia.

L’USC Team Nardecchia fondato da Umberto Nardecchia

Quel mattino tutti erano lì dalle sei a preparare quella gara per amatori. Una gara da non perdere perché ha lo stesso panorama del giro d’Italia! Solo che la vetta è quella dei Casali altrettanto difficile per la pendenza. Emilio lo sa che è dura ecco perché quei trofei sono così belli.

Lui ne ha vinti tanti e voleva che nelle case dei nipoti e degli amatori, ci fosse la stessa emozione che provava arrivando al traguardo. Perché ora si vincono solo gadget o prosciutti. Mentre il cielo stava precipitando, una scia di ciclisti era partita dagli archi di San Lidano sotto Sezze. Veloci come spadaccini hanno percorso cinque giri fino all’ultimo segnato da una campana. Mancavano solo le coste. Il fango ed il vento avevano impregnato le loro divise, la sofferenza stava negli ultimi metri al traguardo.

Francesco Saccucci dell ‘USC Team Nardecchia alzando le mani al cielo, a Giannino, vince il giro di Sezze. Nonostante il podio era suo, ogni ciclista ha portato a termine la sfida per commemorare il sogno che Giannino non ha potuto realizzare.

L’unica passione che ha legato intere generazioni di tutta Italia. Perché se non lo provi non puoi capirlo, perché come dice Cristian Nardecchia suo nipote “La bici nella nostra famiglia la portiamo nel cuore”.

Durante la premiazione, una folla di ciclisti affamati ma felici, si è abbuffata sul banchetto delle crostate e delle torte alla fragola. Emilio li ha guardati molto, rivedeva Giannino tornare a casa. Sedersi al tavolino e mangiare qualsiasi cosa gli capitava sotto mano. Perché le salite fanno venir fame!

D’un tratto due bimbi si stavano contendendo il podio, chi il primo e chi il terzo? Ma tutti volevano essere primi. Forse Giannino ha dato la spinta finale lasciando la vittoria alla squadra della sua famiglia. Una gara per loro, ben più importante del Giro d’italia.

I trofei luccicanti al sole aspettavano di essere raccolti dai loro pretendenti, quando Nicholas, un bimbo di tre anni, ha iniziato ad ammirare la foto di Giannino con stupore. Nazzarena gli raccontava di come ora viveva nel cielo e lui sorridendo gli disse “E’ andato sulla luna a pedalare!”. Che per tutti quelli che ne hanno fatto parte, se lo sono immaginato Giannino il passista e scalatore  risalire quella vetta al loro fianco.

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