Latina e l’Europa

Latina e l’Europa

26 Maggio 2019 0 Di Emilio Andreoli

Latina città europea, oppure città dei sogni svaniti? Intanto il polo farmaceutico è il più grande ed importante d’Europa. Ninfa è menzionata come tra i luoghi più belli del mondo. Occorrerebbe una reazione d’orgoglio e credere nelle nostre potenzialità, che sono tante.

Tutto ebbe inizio tanti anni fa:

Santino Palumbo fu il primo a Latina a guardare lontano e a crederci, chiamando il suo albergo “Hotel Europa”. Siamo a metà degli anni cinquanta e i segni della guerra sono ancora evidenti in città. Ma c’è voglia di ricominciare, dopo la notorietà avuta subito dopo la bonifica, che sarà considerata a fine secolo, tra le più grandi opere pubbliche del ‘900. La stampa estera diede grande risalto alla fondazione della città nuova, e ministri e capi di stato stranieri vennero a visitarla, addirittura dalla lontana Tailandia. A oggi, le idrovore che hanno permesso di sconfiggere la palude sono le più importanti d’Italia, ma allora lo erano state d’Europa.

Stirling e quel sogno evaporato

Siamo nel 1963 il presidente dell’ENI Enrico Mattei inaugura, a borgo Sabotino, la più potente centrale nucleare d’Europa. Maledetta oggi, ma benedetta ieri, perché portò tanta occupazione, come l’arrivo delle industrie favorite dalle agevolazioni della Cassa del Mezzogiorno. Nel 1968 Latina ha il reddito pro capite più alto d’Italia. Tutta la provincia sembra essere proiettata verso un successo inarrestabile. La Mira Lanza a Pontinia, la Simmenthal ad Aprilia, la Goodyear a Cisterna e poi tutti i colossi del polo farmaceutico.

Antonio Corona, sindaco democristiano, alla fine degli anni settanta immagina Latina come una città europea, e commissiona il progetto per una nuova biblioteca, all’architetto inglese James Stirling, che dovrebbe sorgere dove c’è il vecchio ospedale, proprio accanto all’Hotel Europa. Nel 1985 il progetto è pronto, ma Corona perde le elezioni, e come dice il mio amico architetto Massimo Palumbo: “il resto è noia, anzi, parcheggio” perché il nuovo sindaco, Delio Redi, non fa realizzare nessuna biblioteca e il vecchio ospedale, abbattuto, diventa parcheggio.

Nel 1986 terminano i lavori sulla Pontina, sembra una superstrada, Roma a un tiro di schioppo e l’Europa più vicina, ma è un’illusione. Finisce la Cassa del Mezzogiorno e le industrie cominciano a battere in ritirata, lasciando macerie e disoccupazione. E inizia l’era dei progetti mai realizzati, inutile ripeterli, li conosciamo tutti molto bene.

Insomma, ad un certo punto l’Europa è sembrata lontanissima, la Pontina un viottolo di campagna e la biblioteca solo un miraggio. E ora? Ora le industrie farmaceutiche continuano a costituire il polo più importante d’Europa, Ninfa tra i giardini più belli del mondo e molte realtà agricole, stanno esportando i loro prodotti in tutta la UE e non solo.

Ecco, forse sarebbe il caso di conoscere meglio le nostre potenzialità e tirare fuori l’orgoglio pontino… intanto ripenso a me bambino con i calzoncini corti, all’Hotel Europa dove sotto c’era il negozio della mia famiglia, alla casa dove sono nato, che era proprio lì di fronte al quarto piano e all’Europa che ora si allontana poi si avvicina.

Buon voto a tutti.