Comune di Latina: Coletta come la Nissan, cercasi Renault
5 Giugno 2019Tra due anni si vota a Latina, tanto o poco? Non lo so, ma sicuramente c’è tanta muscolatura ma poco cervello. Partiamo dai progressisti, o sinistra, o centrosinistra. Capite già che la difficoltà di definizione pone il problema di definirsi. Damiano Coletta in corso di questi anni si è “sinistrato”, cioè identificato a sinistra, è sindaco al primo mandato, è come la Nissan rispetto al matrimonio Fiat-Renault… alla fine è meglio che ci sia se si vuole essere globali (fuori metafora, competitivi). E se il Pd è la Fiat e Coletta è la Nissan, dobbiamo ancora individuare la Renault. Un cantiere da definire, una sfida che dovrebbe partire da una penetrazione sociale. Vedremo.
A destra? Ci sono le destre, c’è un Claudio Durigon che è Trump rispetto alla Regina d’Inghilterra, Meloni-Calandrini. Lui la vorrebbe “avvolgere” ma lei ricorda di essere stata potenza dei mari e non ci sta. Il Canada (Forza Italia) ora si lecca le ferite, non ha forza per le battaglie in corso, ma è stato il partito con più consenso in città per 20 anni, e un ruolo lo deve giocare.
I cinque stelle di fatto non sono mai esistiti a Latina un partito in cloud, una nuvola. Allo stato nessuno è pronto, non ha candidati da società civile, potrebbe giocarsi la carta di Luigi Ulgiati che ha “rischiato” la candidatura europea al posto di Matteo Adinolfi, ma le cose cambiano rapidamente.
Fuori dagli schemi c’è Annalisa Muzio, cognome che evoca sogni a Latina, che si muove con iniziative intorno allo sport, è presente nei borghi. Nel vuoto dei partiti si consolida ed ogni giorno di più diventa una con cui dover fare i conti. Comunque anche se riottosi gli aspiranti sindaci debbono muovere, chi sta fermo non prenota la vittoria, ma di certo ha la certezza della sconfitta.