Sono tornate le lucciole a Doganella di Ninfa, ditelo

Sono tornate le lucciole a Doganella di Ninfa, ditelo

6 Giugno 2019 1 Di Lidano Grassucci

Beh, tutto comincia che era bambino. Vivevo alle Piagge Marine a Sezze la casa dava sulla strada, ma si poteva anche passare da dietro, roccia via e siepi. Lì ho incontrato le lucciole, lì dove non c’erano i lampioni ma il buio e le stelle c’era un mare di lucciole. Le prendevo in mano e loro facevano luce dentro il pugno, la luce filtrava tra le dita e questo rendeva credibile a mia sorella la storia che rubavo la magia. Poi aprivo la mano e andavano via, la seguivo per un po, poi si perdeva tra mille. Sapeva di mentuccia quel posto, lo sapeva sempre e i cani abbaiavano lontano. Poi andai via, e le lucciole parvero non avermi più scelto per amico. Parve che la mia vita non avrebbe più previsto, dato il contesto, la presenza di lucciole. Come ogni bambino che si è sentito “sperduto” ho sperato in qualche Trilly per uscirne vivo, ma era sempre buio. Ora non sono certo un bimbo, e non mi perdo per la memoria di mille itinerari e ritorni prodigiosi per fughe impossibili. Ora… si proprio ora, in questa notte di giugno quando ho spento i fari della mia macchina, ormai vecchia compagna a condividere acciacchi tanti e avventure sempre meno, mi sono trovato tra le lucciole, tra le lucciole a Doganella in un mare nero dove “nuotavano” le lucciole, facevano i loro giri ignare dell’ultima volta che ci eravamo trovati, mamma mia sono tornate. Ne avrei presa una, per la storia del pugno, pure il mio gatto Bullo era dello stesso mio stupore, ma non le posso rapire. Bullo, mi è parso di capire, era d’accordo e abbiamo pensato, io ed il gatto, solo di avvertirvi con solennità, le lucciole sono di nuovo qua. Ditelo, ditelo è bello sapere che in questo mondo c’è un mondo con la luce dentro. Dio mio in che bel posto sono nato.