La lirica di un bimbo, il racconto nella musica

La lirica di un bimbo, il racconto nella musica

8 Giugno 2019 0 Di Lidano Grassucci
La lirica, è musica che fa a gara con le parole di un libretto che vuole raccontare storie di drammi che non muori mai. Tragedie ma col suono e false, come sono falsi i pianti greci delle donne di dolore interessate ma mai sentito. Capisci la lirica se sai del pianto disperato di donne che si sono liberate di orchi, di rimorsi, di russare sempre troppo forte e capaci di metterlo alle porte. La lirica è che cerchi fughe da “egitti” che sono case dove non puoi stare, fare, cantare e attraversi deserti di carta pesta che vai in battaglia con cavalli che sono manici di scope che, solo qui e nei giochi di bambini, si fanno destrieri.

Canta la soprano, sopra copre ogni voce, lei gonfia il petto con il respiro e la voce è come respiro d’anima, cercate le tragedie raccontate, donne perdute, uomini innamorati e soldati che cercano casa. Capisci la lirica se sai dei canti greci delle donne al pianto, se sai di ave marie che non hanno fine che il miracolo è il bisogno di ogni giorno. Sul loggione bimbo che ha paura di quelle voci che ti stampano alla sedia, che vibrano nella pancia, che ti avvolgono senza sostanza.

Dicono che la lirica sia un falso, ma tanto vero che le donne piangono sul serio e amano credendoci e se uccidi per qualche causa ma il sangue è pomodoro rosso. Canta che il legno, e gli stucchi, si fanno che paiono veri: cattedrali barocche al suono. Dio li vedo gli austriaci di sotto divise bianche e volantini su loro a tre colori, ma che vogliono questi ebrei erranti che la Patria è “così bella e perduta”. Fermo come gelato dal canto, lei canta pare il petto di una mamma che generoso si rivolge al bambino. Fiori a lei dama che suona ed il camerino è invaso di rose rosse per amori lirici, drammatici, che ti getti nel fiume sia Senna o Navigli, sia Tevere o il mare davanti Napoli, o quel Po così serio che sta a Torino. Lei che suona nei sogni, che torna a farsi sognare quando canta.

La lirica è la marsina che fa galli tutti gli uomini in attesa con carrozze e lei viene vestita di bianco. Liriche, quanto sono nere le donne al canto greco pianto per morti che tanto sono morti e dolori da teatro e mai amati.

Il bimbo stette fermo dopo il coro, occhi aperti, e il cuore che batteva forte che poi lo rincontrò solo nell’amare. La mano a portarlo via: “hai paura?”, il bimbo: “ne avrò”.