Latina di fiori e musica? Massimo Rosolini: Perché no

Latina di fiori e musica? Massimo Rosolini: Perché no

9 Giugno 2019 0 Di Lidano Grassucci

Ho pubblicato il 7 giugno scorso un articolo dal titolo “Latina di fiori e musica vestita, la rivoluzione è bellezza” in cui, in questa tristezza generale e nel pieno di dibattiti si temi triti e ritriti, dentro una assoluta mancanza di fantasia di investire, proponevo una Latina della musica e dei fiori.

Partivo dalla ricchezza di questa comunità che vanta la Fondazione Caetani che gestisce il più bel giardino d’Europa, quello di Ninfa, e di istituzioni musicali eccezionali, dal Campus internazionale di musica che da decenni ospita allievi di tutto il mondo ospitando per insegnanti i migliori musicisti del mondo ed è custode del fondo Goffredo Petrassi uno dei musicisti del riferimento della musica contemporanea, e il conservatorio musicale Respighi, dove studiano ragazzi di tutta Europa e di tutto il mondo.

Sono, queste, istituzioni eccezionali in una città banale, tristissima, che nessuno mette a sistema per dare, di questa città, una dimensione originale e di qualità. Schiacciati dalla retorica della fondazione e da una classe dirigente priva di ogni fantasia. Ho ricevuto in risposta la lettera di Massimo Rosolini a cui mi lega una storia riformista mai celata (con tante sfumatore di differenza), lui che è stato assessore di Latina ed oggi è presidente dell’ordine degli architetti della provincia mi conforta in questo confronto, che spero non sia sterile. Perché noi, amiamo un poco la bellezza, e se è peccato ci scuserete ma siamo peccatori.

Caro Lidano,

condivido in pieno….. e del resto mi sono stancato di ripeterlo con tutti ogni volta che il discorso cade sulla vita cittadina, sul centro pedonale che piace o dispiace, sul piacere del vivere in città che sarebbe l’obiettivo principale della città stessa (di tutte le città in quanto tali, intendo, non solo di questa nostra).

La città musicale è una soluzione già pronta, basta fare come dici tu. Dare il piazzale retrostante del “Cambellotti”, un’area dei Giardini pubblici, alcuni angoli della area a ZTL, etc.. ai ragazzi del nostro Conservatorio, perché li usino liberamente per le loro prove  e per concerti, mentre la città gli vive intorno. 

lo stesso ovviamente con il Campus, e con le altre scuole di musica che ci sono. Che ci vuole  a mettere una pedana in un punto della Piazza del Popolo,( dove non si sa che diavolo fare per arredarla e toglierla dall’attuale squallido vuoto), su cui gruppi musicali possono salire e suonare quando vogliono? 

  Ricordo- ed è anche l’occasione per rendere omaggio a quella magnifica persona che fu l’avvocato Luciano Marinelli e al suo bellissimo lavoro per la diffusione della musica Jazz- che  anni fa (2003 o 2004) nel mese di aprile la città ospitò una specie di  libero festival del Jazz durante il quale, per tutto il mese, mi pare,   anche contemporaneamente nelle varie piazze della città gruppi Jazz di vario genere e livello, fino vere e proprie star, suonavano per chi li voleva sentire. Per la prima volta vidi la città veramente animata e in festa e pensai: benissimo, ora questo si ripeterà ogni anno e potrà diventare una magnifica tradizione per Latina;del resto una specie di festa della musica come si fa a Parigi ogni 21 giugno. Invece inspiegabilmente non  si è fatto più e i latinensi sono rimasti a guardarsi in faccia domandandosi come si può fare a dare vita alla città. Ecco, questa potrebbe essere una soluzione, già pronta e pure collaudata.

Ciao. Massimo Rosolini, presidente dell’ordine degli architetti di Latina

 

(nella foto Goffredo Petrassi)