Il tempo perso, il tempo libero e gli impegni dell’inutile

Il tempo perso, il tempo libero e gli impegni dell’inutile

14 Giugno 2019 0 Di Lidano Grassucci

Se ci pensate siamo una società senza tempo, non tempo che corre, ma tempo per noi. Anche lo “svago” è impegnato, impregnato, di appuntamenti. La società “seria” esclude l’ozio che non è il padrone di tutti i vizi, ma la disponibilità a se stessi. IL tempo libero non è fare cose, ma avere il modo per non fare o fare. Il tempo libero è la discussione al caffè, senza appuntamento, è l’incontro in osteria senza la previsione. E’ gratuità del percorso, è l’idea di non  esser seri o lievi, ma se stessi. E’ una conversazione senza obiettivo, è partire dal tempo, per arrivare a parlare della campagna di Russia, della luna o del canto delle cicale. E’ ricordarsi dimenticando subito dopo il ricordo per quello successivo. E’ una poesia a rima baciata, o in ottava, che se non la pigli mica fa niente. Il tempo libero non è non far niente, è fare per la ragione per cui siamo qui, stare con noi in mezzo agli altri. E’ parlar divertito dell’amico intontito, che farà lo stesso di noi in altro parlare. E’ scrivere per farlo, leggere per lo stesso morivo. E’ fermare a parlare col pensionato

“Mi dice cento volte fra la rete dei giardini
di una sua gatta morta, di una lite coi vicini
e mi racconta piano, col suo tono un po’ sommesso,
di quando lui e Bologna eran più giovani di adesso…”

Per dirla di versi di Francesco Guccini. Ti fermi ad ascoltare, poi pensi che tra poco lì ci sarai tu ed il signore indaffarato non avrà il tempo perso e saremo due soli che aspettano l’inverno e il caldo non va via.

Il mio tempo perso e’ il lusso di questa poesia, è che son stanco e mi fermo qui, il mio gatto è l’unico che mi aspetta e perdiamo tempo in due, fino a quando ci lasceremo e in quell’istante l’unico tempo che vale sarà questo perso.