Viaggio fantastico, la vita nuova sorride

Viaggio fantastico, la vita nuova sorride

14 Giugno 2019 0 Di Lidano Grassucci

“La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà!” , era lo slogan del ’77. Di quei ragazzi che si disperarono perché “oggi è morta una mosca”. Era l’idea che la vita non è “sacra” ma è bella, che la felicità non è peccato ma è diritto, che quelle facce da funerale della gente seria sono funerali dell’intelligenza che è sempre piena di riso.

È vero che non vogliamo pagare
la colpa di non avere colpe
e che preferiamo morire
piuttosto che abbassare la faccia, è vero
cerchiamo l’amore sempre
nelle braccia sbagliate.

Uso le parole di Claudio Lolli un poco per non sentirmi solo nelle sconfitte mie che ebbero, per un poco, un noi.  Lo dico perché sento in giro dire che le cose sono serie, che ridere, fare il gioco dell’ironia è peccato davanti alla meschinità quotidiana. In tv vedo compiti ignoranti che annunciano morte di spread, che vedono l’esistente come unica ipotesi presente anche se è un cunzio senza morto, un saluto senza partenze. Una idiozia senza neanche l’ipotesi del pensiero.

L’ho fatta nobile, e mi sono gonfiato il petto, davanti alla “serietà” delle cose presenti. E guardateli i miei colleghi che paiono cavalieri dell’apocalisse con le spade sguainate, per una fine dei conti che è sempre “di tempi presenti malati, e di sventure in arrivo”. Poi, poi arriva solo un altro giorno e l’apocalisse ci prenderà di certo, ma uno per volta.

La politica è ardimento, non sacrestanamento. La politica la capisci dalle brioches di Maria Antonietta, dalla merda di Cambronne, dalla sfida di Augusto Imperiali a Buffalo Bill, di Sezze contro Sermoneta con gli buoi per prendersi le spoglie di San Lidano, del cavallo di Troia e l’inganno, delle campane di Pier Capponi che risponde alle trombe ed era una guerra non un concerto, è la disfida a Barletta con Ettore Fieramosca per orgoglio di essere italiano non per la paga “Sa fide nostra
no la pagat dinari
aioh! dimonios!
avanti forza paris”

cantano i ragazzi della Sassari. Questo serve una fede non una serietà.