La notte degli esami, quella che è tornata e torna le notti
18 Giugno 2019Come fosse questa notte, quante notte “questa notte” ha accompagnato. Non è una notte eguale, è la notte che cambia. ero il primo della mia gente, il primo che provava a dire: siamo brava gente, non meno di tanta gente. La notte degli esami si diventa uomini e donne in questa notte di rito, ed io lo avevo visto solo dei bimbi pellerossa che diventavano guerrieri di una libertà impossibile. Avrei letto le carte a papà, avrei letto i libri che erano ancora tanti da leggere, e quante poesie da appiccicare ad amori impossibili. Sì ho avuto paura, i miei compagni telefonavano in Argentina per sapere “la traccia prima”. Io non sapevo cosa avrei messo sul foglio, domani di questa notte sarei stato un altro, ma in questa notte ero come un pulcino.
Ancora adesso lo rifaccio l’esame, lo rifaccio, lo faccio, lo sento, lo sogno, lo vivo. Indelebile. Poi tutto sarebbe stato diverso, nulla perso. I commissari mi guardarono io li avevo già cancellati, fu una sfida tra me e me stesso. Una sfida che ancora adesso certe notti perdo spesso, ma talvolta mi sveglio dicendomi: però non sono fesso. E’ una notte che mi accompagna questa notte, la stella sta lì complice o trema di paura? Domani non sarà lo stesso, è un rito che mille e mille piccoli indiani si fanno guerrieri di questo tempo di guerre solitarie.
Poi andai a Roma, la città grande, poi persi e per sempre l’ingenuità che mi aveva fatto colonnello, pistolero, pilota e eroe, e di questo mi resto il ricordo e certe notti mi rigioco la partita.