Il treno dixit 4/ Coletta cade sul clinton al Carso

Il treno dixit 4/ Coletta cade sul clinton al Carso

19 Giugno 2019 0 Di Lidano Grassucci

Il professore è assonnato, lo spagnole reduce da un concerto di Ennio Morricone: “o a 92 anni ha attaccato a suonà alle 9 e un quarto a mezzanotte e mezzo ancora suonava”. In petto l’immagine del Che, se non fosse per la “fedeltà” al comunismo per la Giovannoli sarebbe già rivoluzione. Il Maresciallo indugia: professore lei lunedì non era “partecipe”. Il professore si gonfia il petto e rivendica il suo. E non stiamo parlando di bazzecole, ma di “osservare la grazia che Dio dona alle donne”. Ma, “ogni uomo ha una passione che lo fa cadere…” dice De Gregori nel bandito e il campione. E qui le passioni solo la bellezza del creato e la politica.

Il professore imbocca la seconda, distoglie anche dalla figuraccia di lunedì scorso: “Sa dove cade Coletta?”. La domanda retorica coglie tutti di sorpresa, perché il professore prepara la sorpresa: “sul clinton”.

Lo spagnolo si sveglia: “ma che è sto clinton”. Il professore sale in cattedra: “e’ il vino proibito dei cispadani”. E che c’entra co Coletta. “L’anno scorso fece un ordinanza che vietava gli alcolici al Carso (borgo Carso) per 20 giorni a cavallo della festa della Madonna dei campi”. Ora per chi non conosce i cispadani (Carso sarebbe più provincia di Padova che di Latina) è come negare il latte ad un bimbo, il mare ai marinai, il cielo agli aviatori, la sabbia ai sabbiatori. Coletta ha vietato il grappino, ha vietato l’ombra ha vietato quello che era già vietato il clinton.

E… il professore spiega ed è di pensiero più sofisticato di Ortega y Gasset , più pragmatico del suo mito quel Delio Redi che diede ai cispadani non solo il diritto di votare ma anche quello di essere votati. Primo sindaco cispadano di Latina, poi solo Maurizio Mansutti. Una svolta che ha portato il primo cispadano in parlamento, sempre Redi, ed oggi ha Claudio Durigon sottosegretario (ma è di Santa Fecitola e il professore estremista del Carso non lo digerisce tanto).

Che spiega? Il diritto di resistenza: premesso che il Carso me pareva Chicago al tempo del proibizionismo, ma qui rivendico il diritto all’obiezione di coscienza. Come per i diritti civili, il professore è serio la faccia inorridita di quando in Comune a Latina alla eccezione sulla “fregnaccia proibizionista” gli fu risposto che la birra si poteva somministrare (la Moretti clandestina non se po sentì) . Sta di fatto che il prof. sentenzia: “lì finisce il colettismo, ora si trascina stanco, ma finisce lì”. Tutto puoi toccare al cispadano ma non il clinton, quel vino che si mangia, quel vino che è esso stesso rivolta al politicamente corretto e al processo che ha trasformato il vino da ipotesi di sogno in bevanda per signorine.

e….bomba o non bomba siamo arrivati a Roma, insieme a voi.

Fu a Campoleone che qualcuno disse: il presidente e il marinaio? Il maresciallo cantò: qualcuno li ha visti andare tenendosi per mano.

 

Nella foto il filosofo Ortega y Gasset richiamato dal professore

La commercializzazione come “clinton” è vietata in Italia sin dal 1931 (l’ultima regolamentazione in materia risale al 1987) ed oggi in tutta l’Unione europea (Regolamento CE n. 1493/1999). 

La legge italiana impone l’estirpazione della vite[4], ma manca un decreto applicativo; inoltre (in contraddittorio) alcune leggi regionali (ad esempio in Veneto) ne consentono la coltivazione ma non la commercializzazione.