Sezze-Priverno, la diplomazia della pastarella: entrano Coletta, Terra e Medici

Sezze-Priverno, la diplomazia della pastarella: entrano Coletta, Terra e Medici

21 Giugno 2019 1 Di Lidano Grassucci

Mi “telegrafa” (un modo arcaico di dire che mi ha scritto su whatsap) Rita Palombi, lei si schiera con Marzia Di Pastina e Federica Fiorini le due consigliere comunali del Partito democratico di Sezze che hanno dato il via a questa storia. Sta nascendo la “diplomazia della pastarella”. Se gli Stati Uniti di Nixon riaprirono la via della Cina di Mao con la doplomazia del ping pong, Latina come provincia potrebbe rinascere dalla diplomazia delle pastarelle di Marzia e Federica.

Si perchè di sua sponte Rita, consigliere comunale di Sezze Bene Comune, ha chiesto al sindaco di Latina, Damiano Coletta (del suo stesso partito) di aderire alla disfida delle pastarelle di Bassiano tra Sezze e Priverno. La cosa forte è che il sindaco di Latina ha accettato “ma non mi dovete influenzare”. Entusiasta per il sì incassato e di entrare in gioco la Palombi, che è consigliere provinciale, ha chiesto a Carlo Medici, presidente della Provincia e sindaco di Pontinia, di unirsi alla partita, ed ha incassato un altro sì. Alla pastarelle  non si resisiste ad allora la nostra ha alzato il tiro: ho chiesto a Tonino Terra sindaco di Aprilia se voleva assaggiare e scegliere. Tonino, saputo che il terreno neutro di confronto è la socialista Bassiano di Memmo Guidi e la piazza è piazza Bettino Craxi, c’è pure in giuria Massimo Passamonti non si è fatto pregare: “ditemi quando”.

Insomma in piazza Craxi si terrà un vertice incredibile intorno alla pastarella, i lepini per un giorno torneranno ad essere il centro del mondo politico pontino. Merito? Di Federica e Marzia, di Domenico Guidi, di Titta Giorgi, di Claudio Sperduti e….

Insomma sarà una guerra dolce e dopo sarà tutto diverso, sarà tutto più dolce e magari potremmo chiedere ad una ragazzo di qui: ma quale dolce ti piace di più e lui non risponderà: il pandoro o il panettone, la pastiera o la cassata, ma sicuro: le pastarelle di visciola. Il tutto con il parere di Fiorello.

Insomma saremo un poco di più un pezzo d’Italia e non un vuoro in Italia.