
La crisi a Sezze: Sè mo non t’avilisce e rilancia
22 Giugno 2019Non si può cadere sulla forma del ballo, si può cadere sul passo falso che ti spezza la gamba. Sergio Di Raimo, sindaco di Sezze, si è dimesso, ha 20 giorni per “ripensarci”. Personalmente non amo le dimissioni, personalmente non amo i commissari, personalmente penso che il peggior sindaco sia meglio del migliore impiegato della Prefettura. Il Comune è l’anarchia locale contro l’ordine dello Stato, sapete sto con Turati non con Giolitti.
Quindi? Sergio rilancia, rilancia perchè se Mussolini diceva che governare gli italiani non è difficile ma inutile, io ti dico che governare i setini non è inutile è indispensabile. C’è da ricostruire non la città con le sue mura, ma la sua identità con il suo amore, con la sua cura. Rilancia, non chiedere ai giocatori quante e quali ambizioni hanno, ma chiedi loro che Possibilità offrono. Non si ragiona con: io sono bravo. Ma con: io servo a Sezze. Sai che non vivo a Sezze, che non voto a Sezze, e che mi dovrei fare i casi miei, ma me chiamo così e al cuor non si comanda, e metto bocca abusiva.
Sono tornato a Sezze, manco so per che, ma mi sono sorpreso: all’Anpi di Sezze nell’incontro di fondazione ho visto ragazzi sveglissimi, occhi grandi e curiosità che erano così lucide da aver reso umili e brutte le nostre normalità e ancor di più le nostre ambizioni. Ho incontrato la preside del Liceo, Anna Giorgi, che ha più energia di sette gatti a caccia di notte, a Latina la Paola Di Veroli mi ha suonato perché mi ero dimenticato il suono dei suoi ragazzi del liceo musicale che manco nonna quando non mangiavo si arrabbiava così.
Sulla statua di Lidano ho visto passioni e amori che neanche a Verona per difendere l’acustica dell’Arena, e sulle pastarelle “tornare” migliaia di ricordi e abbiamo riscoperto di ridere.
Io ho uno spaccato di poco, ma è una energia che è viva, un commissario per un anno no. Giocatela, inventa, ricuci.
A mia madre, era sarta, presentai una giacca strappata sul davanti gli dissi: la buttiamo mamma? Lei mi disse: fa vedere. Inforcò gli occhiali e filo per filo fece trama e ordito, lo strappo era sparito.
Perché lo hai fatto era vecchia? Ma te l’avevo regalata io ed è stata la tua prima giacca.
Rilancia.
Foto: Klimt- la speranza