Cosa mi ha detto la chiarata? Che domani ci sarà l’afa, poi (fila strocca)

Cosa mi ha detto la chiarata? Che domani ci sarà l’afa, poi (fila strocca)

25 Giugno 2019 0 Di Lidano Grassucci

Direte voi, ma cosa ti ha detto la chiarata. Difficile da dire, perché c’è chi ci ha trovato velieri, chi rose, chi anime odorose. Io? Bah, ho chiesto al destino quante cose sono diritte e quante torte. Mi è apparsa immersa nell’acqua come uno spiritello, come una Trilly con 4 ali sottili, trasparenti, che erano senza volo. Era meraviglia la mia, così definita la figura, poi un castello merlato con le torri imbandierate, cavalieri e dame, o forse è meglio che vi dica il resto. Ci ho trovato, amici miei, la fantasia perduta di un bambino, l’avrei potuta adoperare ma sarei stato abusivo, allora ho chiesto a quella figura che era lì prima del castello se era disposta con me viaggiare perché in qualche luogo c’era un bimbo che non inventava, un bimbo che non sapeva leggere le favole. La Trilly mi disse: fatti furbo, prendi questa fortuna e fregatene della luna. Ho capito allora che se rubavo la nona nuova non mi avrebbe visitato e con me non l’avrebbe fatto su questa terra, sai che guaio senza maree, senza giorno per dare appuntamento a mille bambini a fare lo stesso compleanno nella luna piena o crescente, senza nascerebbero a caso, al buio e non vedrebbero anche di notte i contorni del mondo dove sono venuti a farsi uomini.

No, no, cerchiamo il bimbo della fantasia. Così, amici miei, mi sono messo di gran lena, era triste e l’ho visto uomo a ripetere nenie e a non inventare niente, come assente alla sua inutilità. Sono andato e gli ho dato il mio dono rubato. Lui guardandomi vivo, ma ha detto che avrebbe inventato il sabato e la festa, la luna e la tempesta, il ghiaccio, la neve e poi alla sciolta la corsa dell’acqua al mare. Ho guardato la chiarata ed ho capito il suo sapere, mi voleva dire di non mettermi a sedere e di raccontare un’altra storia per finire in gloria.