I pontini non vogliono i rifiuti di Roma e se mamma Roma non volesse più noi?
7 Luglio 2019Vogliono le persone a casa loro, i chilometro zero, i rifiuti ciascuno per sé, insomma siamo alla esaltazione della cultura delle società chiuse, del medioevo. Per i francesi la sifilide era male fiorentino, per gli italiani mal francese ma nessuno pensò mai che era, solo, male umano. Tutti a cominciare dal mio amico Tonino Terra sindaco di Aprilia, per tacere dei partiti contro Nicola Zingaretti.
Poi gli uomini invece che cercare l’untore, cercarono di capire il rimedio e da questo passare dal rinfacciare al capire è nata la magia della tecnologia.
Ora i rifiuti di Roma non li vogliamo, bene, benissimo è giusto, mica sono romano io. Ma Roma cosa è? Quando teologi fini accusarono Innocenzo VI di non essere nel giusto perché stava ad Avignone mentre avrebbe dovuto essere a Roma, lui rispose: “Sono a Roma, Roma è dove sta il Papa”. Roma non è una città è una civiltà, Roma aveva l’acqua quando gli altri seguivano i ruscelli, Roma aveva la fogna quando gli altri facevano pipì a monte e bevevano a valle, Roma aveva le strade quando gli altri ancora dovevano capire il viaggio. Sei romano se scegli di esserlo, sei civile se scegli di esserlo. Roma è quella “mamma Roma” di Pier Paolo Pasolini che vuole mondarsi, ma il mondo la schiaccia dopo averla usata.
Sì perché se a Roma debbono tenersi i rifiuti perché prima ci siamo noi pontini, noi ciociari, noi sabini (per altro ancora incazzati con i capitolini pe na storia di femmine) , loro potrebbero, usando medesima misura, dire: basta pontini ai ministeri di Roma, e basta con tutti quegli studenti che da 700 anni studiano a Roma (rubandoci la sapienza) per fare l’autista Atac devi essere di Testaccio e non cambiare mai casa, e mettono al bando i carciofi, o come Trump ci mettono il dazio. Prendo il treno ogni mattina ,ne parte uno ogni 30 minuti (se tieni conto della linea per Nettuno anche di più), ciascun treno ha 800 passeggeri, quindi in 10 ore 16.000 persone vengono accolte a Roma, che fanno questi come i proprietari dei cani che la cacca se la mettono in busta e la riportano a casa, la pipi la fanno con il pappagallo e la sera lo versano al “sacro” Canale Mussolini?
Ma cosa stiamo dicendo? Ma come pensiamo. Sono setino pure nazionalista, noi abbiamo dato all’umanità (oltre alle crostatine) i carciofi, ma se non era per gli ebrei romani quei carciofi erano solo fiori senza colore.
Fabrizio De Andrè diceva: “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”. Capite perché sono triste, stanno mettendo talee di rose in campi di diamanti.
Nell’immagine una scena di Mamma Roma, di Pier Paolo Pasolini con Anna Magnani
Scusi ma che discorso fa? Cosa c’entra il pendolare con la gestione dei rifiuti? Ma lo sa quanti romani vengono a lavorare tra Pomezia e Latina? Lo sa che quei romani che qui hanno imparato a DIFFERENZIARE ora differenziano anche a Roma faticando a trovare i secchi della differenziata? E poi consapevoli che “tanto a Roma poi mischiano tutto”. Non so che interessi abbia, ma veramente non capisco cosa Roma faccia per noi! Ex romana trasferita nel 2007 e quindi conosco entrambe le realtà. Io fifferenziavo il possibile anche quando stavo a Roma!
Qui non si parla di “ognuno a casa sua” ma di salvaguardia ambientale, di difendere la propria salute. Conosce l’impianto che sta ad Aprilia? Roma ha bruciato gli impianti così ora
ce le dobbiamo respirare noi le scorie dei bruciatori. E chi siamo noi? Cittadini di serie B perché non abitiamo nella bella Roma?
La Sindaca imparasse a fare il suo lavoro ed a trovare soluzioni invece di fare quei video ridicoli dove passa la rogna agli altri!
non siamo monadi, esistono i rifiuti, non quelli di Roma o di Latina. La Raggi non ha alcuna mia simpatia, Roma è una opportunità per le altre città. Noi vendiamo kiwi, lattuga e mozzarelle a Roma, ospita 10 milioni di turisti l’anno, è la ragione del nostro benessere. La tesi ciascuno a casa sua, è solo inutile. Grazie dell’attenzione