Festival Pontino di Musica, il Castello Caetani officina di nuove note

Festival Pontino di Musica, il Castello Caetani officina di nuove note

13 Luglio 2019 0 Di Luca Cianfoni

Martedì 9 luglio le scuderie del Castello Caetani di Sermoneta hanno risuonato delle nuove note di otto compositori accorsi da tutta Italia e dall’estero. Il Castello un tempo luogo predisposto a difendersi e a chiudersi in sé stesso in questi giorni sta abbattendo le proprie mura aprendosi alla musica del Festival Pontino di Musica, facendosi luogo di incontro più che di scontro.

Il workshop di composizione

Nel Castello Caetani di Sermoneta, all’interno del Festival Pontino di Musica organizzato da il Campus Internazionale di Musica di Latina e dalla Fondazione Roffredo Caetani, dal 2007 si svolge un workshop di composizione di musica contemporanea curato dal compositore milanese dal curriculum straordinario Alessandro Solbiati. Dal 29 giugno al 9 luglio le sale del Castello sono state vissute nuovamente non solo da donne e uomini ma anche dalle inedite note musicali dei compositori che si sono ritrovati a Sermoneta. In palio per le migliori composizioni un posto nelle serate di apertura del Festival Pontino di Musica 2020. Queste le parole del Maestro Solbiati ad inizio serata:

“Tutte le note che sentirete stasera, non esistevano prima del 29 giugno. Tutti i compositori nelle loro difficoltà, hanno lavorato con una passione che veramente ad oggi spalanca il cuore. Hanno lavorato duramente giorno e notte, forse più notte che giorno per dare alla vita della musica che è ancora calda, perché gli ultimi pezzi sono stati consegnati agli esecutori poche ore fa”.

La serata del Festival Pontino di Musica

Il silenzio assoluto prima di una composizione o nelle pause della musica poteva farti ascoltare il cuore del vicino. Le suole delle scarpe avevano timore nello spostarsi per il possibile rumore. Le note penetravano direttamente all’interno dell’anima di ogni singolo spettatore come una freccia. La musica classica contemporanea è questo, fascino per il pubblico e unione per gli artisti. 

“Un grande grazie è da rivolgere agli esecutori, straordinari come sempre e soprattutto disponibili e a disposizione di tutti i compositori. Il loro obiettivo finale è stato sempre quello di rendere al meglio le composizioni scritte dagli autori arrivati qui a Sermoneta per questo workshop del Festival Pontino di Musica.

Alle parole del Maestro Solbiati si uniscono anche quelle della Presidente del Campus Internazionale di Musica Elisa Cerocchi, che si esalta esaltando gli interpreti dei brani presentati martedì sera: Michele Marco Rossi (violoncello, 30 anni), Riccardo Acciarino (clarinetto, 21 anni) e Umberto Ruboni (pianoforte, 22 anni). Le composizioni portate in scena dagli esecutori sono di un livello molto alto si passa dalla Nanouverture del colombiano Mauricio Arias-Esguerra all’Elettrio di Giovanni Frison, seguono le Due brevi danze di Giovanni Astrei, Din ocean de vise della Moldava Lidia Ciubuc, Bia di Gabriele Tortorelli, Dite di Roberto Mongardini, Michi di Maria Ausilia Grasso e La fragilità della memoria di Mariano Russo. Dietro ogni composizione data alla luce nel castello di Sermoneta ci sono domande, interrogativi e questioni che questi giovani compositori si sono posti e pongono tramite la musica a noi ascoltatori. 

I vincitori del workshop di composizione

Alla fine della serata la giuria composta dal Maestro Alessandro Solbiati, la presidente Elisa Cerocchi, la segretaria generale del Campus Internazionale di Musica Tiziana Cherubini e dai tre esecutori, non riesce ad esprimere una sola preferenza, a riprova dell’alto tasso qualitativo presente nel workshop di quest’anno.

Vincono dunque Giorgio Astrei con Due brevi danze e il millennial Roberto Mongardini con Dite. Il primo attua nella propria composizione una vera e propria smaterializzazione sotto il profilo melodico della tarantella e del tango , lasciando in atto solamente l’ossatura ritmica. Il resto è musica emozionale, scritta partendo dall’animo del compositore con le corde del pianoforte che vengono accarezzate e il violoncello che viene utilizzato a tratti come una vera e propria percussione. Dite invece si compone di continue cadute verso le tonalità scure, come uno scendere continuo verso la città infernale descritta da Dante nella sua Commedia. Il pianoforte, suonato esclusivamente sulle corde e non sui tasti, emula i rumori di fondo della discesa, mentre gli altri due strumenti descrivono la discesa stessa attraverso i passi e il sentimento angoscioso di chi scende nell’inferno. Una particolare menzione d’onore della giuria va a Giovanni Frison con il suo Elettrio, una musica che è in un perenne stato di tensione destinata all’esplosione ma che rimane sempre intrappolata nelle sue sonorità e che rilascia la propria energia in determinati punti della composizione.

Lo strano successo del Festival Pontino di Musica

“Un festival che sta andando benissimo, la qualità è altissima e sia i giovanissimi ma già estremamente professionali esecutori di stasera insieme a tutti coloro che sono già venuti e che verranno nei prossimi giorni stanno rendendo onore a questa 55esima edizione”.

È orgogliosa e giustamente Elisa Cerocchi di questo Festival Pontino di Musica che attira pubblico da Roma e dall’estero ma che purtroppo non riesce a coinvolgere partecipanti e musicisti pontini.

“È un grande dispiacere questo, purtroppo all’interno di questi nostri corsi estivi sono presenti solamente due musicisti della nostra zona, (tra i vincitori del premio “Cicala” e che si sono già esibiti nel festival) su una platea molto ampia. Eppure è una grande occasione questa del Festival Pontino di Musica perché questo è un ottimo trampolino di lancio; chi passa da qui di solito è destinato a diventare un grande musicista.

La speranza quindi è quella di vedere maggiore partecipazione alle serate musicali del Festival e che i giovani del nostro territorio prendano parte attivamente ai concerti e alle attività del Campus. Solo così quest’eccellenza del nostro territorio può diventare un evento immancabile e acquisire ancor più prestigio nazionale e internazionale. La possibilità di partecipare c’è ancora per quest’anno, fino al 31 luglio, ma soprattutto a partire da questa sera in cui ci sarà un altro formidabile concerto sempre nelle meravigliose Scuderie del Castello Caetani a Sermoneta.