Latina: Achille Lauro, le transenne e la signora che fa spesa da Susanna

Latina: Achille Lauro, le transenne e la signora che fa spesa da Susanna

20 Luglio 2019 0 Di Lidano Grassucci

Latina, esterno giorno con afa. Corso della Repubblica è transennato, arriverà Achille Lauro, che continuo a non sapere chi sia, perché sia. C’è Susanna Gloria, “capo” dei commercianti, che mi ferma: “Lì te la devo raccontare”. Ma cosa? “Quello che mi è successo questa mattina: una signora, sulla cinquantina elegante, è entrata in negozio ed ha fatto una bella spesa. Io non la conoscevo, sai ci conosciamo tutti, dall’accento ho sentito che era del sud, calabrese credo che mi ha raccontato che lei è fan di Achille Lauro“.

Vero? “Sì, lo segue ovunque credo che, non ho capito bene, gli abbia anche scritto un libro, lo ammira perché è un ragazzo che si è salvato da solo“. Certo è che tra transenne e transennatori, gente che gira, qualche curioso, Latina pare normale, pare posto da vivere e non luogo dove passare. La gente cerca di capire dove andare, per via delle transenne, in piazza il palco è gigante. Naturalmente c’è chi rimpiange la propria morte, vecchi tristi per la loro vecchiaia che non concepiscono l’altrui gioventù. Io sono di quella generazione ma ricordo la mia utopia per, pur non capendo quella dei ragazzi, la penso possibile. Non amo neanche l’amministrazione di Damiano Coletta così lenta che la “ciammaruca” è veloce e i funghi sono dei viaggiatori d’infinito, ma è bello vedere che non siamo soli nel vuoto. Achille Lauro non so chi sia, ma anche mio padre storceva il naso con (scusatemi il paragone) con Napoli Centrale, mi diceva che era confusione

Chiove o jesce ‘o sole,
chi è bracciante a San Nicola
ca butteglia chine ‘e vine
tutte ‘e juorne va a zappà
Campagna, campagna
comme è bella ‘a campagna
Poi con pazienza ascoltava e forse un poco si ricredeva, l’egoismo più brutto è quello dei vecchi che da maestri che appaiono sono solo gelosi di quel che non possono più avere il tempo.
Sto Achille Lauro me fa senso, ma non cerca il mio senso.
Foto del centro di Nicola Catani