Coletta fa il pieno con Achille Lauro e la città (per una notte) è umana

Coletta fa il pieno con Achille Lauro e la città (per una notte) è umana

21 Luglio 2019 0 Di Lidano Grassucci

Mica mi importa del colore del gatto, mi interessa che mangi il topo. Lo diceva Mao, e credo sia figlio del senso pratico dei confuciani, più che degli orrori del comunismo reale. Latina era piena, viva, pareva bella della sua gente quanto di solito è sola nelle sue mura. Ragazzi scemavano, vecchi signori con i francescani e il borsello andavano conforto a signore con le collane a capire una “incomprensibile” confusione. I negozi inondavano di luce una notte che era di luna e anche i trampolieri avevano la luce dentro. Ho ripensato ai tanti vecchi brontoloni che si può fare meglio, che il problema è un altro che la cultura ha la ci maiuscola e la noia non fa frastuono. Bello vedere la gente, anche le transenne brutte di solito davano ordine al disordine di una città che ha solo bisogno di arruffarsi i capelli, di uscire dal gesso della ripetizione, dal cimitero della fantasia da cui è nata. Le luci del liberale commercio, la trasgressione della periferia del mondo hanno fatto il resto, che belli i ragazzi in tutte le loro varietà, ma anche che curiosità di umarell in cerca di sentirsi vivi, non soli, insomma dentro non una scenografia ma nell’umanità.

Non amo Coletta, men che meno i colettisti, li trovo anche loro grigi nei loro riti, ma il tributo alla luna è stato bello, mi piace l’umanità di Latina, mi piacciono gli occhi che mi guardano dai muri. Il resto è chiacchiericcio, Coletta e Di Francia c’hanno preso per una volta, se poi libereranno il teatro potranno pensare di essere normali.

Achille Lauro non mi piace proprio, ma non condividevo manco la pentola a pressione ma è utile. Dice, costa 70.000 euro, e che fa, se gli americani facevano i tirchi non saremmo andati sulla luna, non avremmo il servosterzo, il frigorifero e l’aria condizionata, insomma i tirchi non cambiano il mondo e non  tutto si paga, il pienone di questa notte è implacabile e la temperatura era figa, e lassù pure la luna calante era divertita e divertente.