Il serpente secolare che torna, l’ha visto la memoria e Mister Mystere

Il serpente secolare che torna, l’ha visto la memoria e Mister Mystere

25 Luglio 2019 0 Di Lidano Grassucci

L’articolo è firmato da Alessandro Comandini.  “Grande come un uomo con la testa di una mucca”, così lo descrive la donna che se lo è trovato davanti, era il 1991 di luglio. I fatti erano avvenuto tra Doganella e Cori, verso Cisterna

Ridemmo dicendo che era il caldo, poi ho ricordato le storie di mio nonno, dei contadini da Scipio o da Fargiani, a Sezze nelle notti dove il vino conciliava la verità e non avevi paura della burla, ma c’era voglia di raccontare. Il vino è verità, la verità è di vino e se c’entra il Padreterno è questione che riguarda voi, io vi posso dire che da quel momento le storie si sommarono e i ricordi uscirono dal cassetto della paura.

E oggi accade di nuovo. Questo è Romolo Barletta di Sezze: “ L’ho vissuto in prima persona. Più di cinquanta anni fa. Ninfa, una uscita del gruppo scout di Sezze. Nel tardo pomeriggio mentre si rientrava, sulla strada verso Sermoneta, da una strada sterrata uscì un serpente che aveva una lunghezza maggiore della larghezza della strada, cica 6-7 metri, un diametro di circa 10cm. Attraversò la strada è sparì sotto “nu frattono “. Uno del gruppo gli lanciò contro un bastone che aveva in mano. Essa sparì sorta la “fratta” e noi rientrammo verso Sezze. Lidano è vero non sono fantasie, chiesi a un contadino e mi disse che era “nu mpastora vacche. Micchila a come ti pare”.

Vero? Verissimo e Alessandro Comandini ricorda: “vennero giornalisti da tutta Italia, quelli di Repubblica, una cosa così incredibile che nell’almanacco di fine anno di Mister Mystere usci la storia del secolare di Cisterna, raccontata a fumetti. Un caso nazionale, mille storie”

Lo cercarono per giorni, ma lui si era stufato di noi e torno a casa,

Simonetta Costantini ricorda: “Anche mio suocero,raccontava di averlo visto alla Torre di Pani,diceva che aveva lasciato dei solchi nel grano larghi piu di mezzo metro,e per dire la verita’ un po di suggestione io ancora la provo. Torre dei Pani è una località poco fuori il centro abitato di Sezze.

A Velletri in un testo Roberto Zaccagnini ha raccolto  “La canapatrassa, il pastoravacche e altre inquietudini”. L’antico bestiario del suo mondo, dove la società del vero (la scienza) tocca il verosimile, il fantastico. Nella presentazione del volume scrive: D’altro canto, non possiamo credere che una superstizione venga dal nulla: essa è sempre frutto di osservazioni, e le osservazioni sono alla base della speculazione scientifica. Quando le osservazioni portano a conclusioni corrette, abbiamo la scoperta scientifica; quando portano a conclusioni infondate siamo nell’errore. Ma se queste conclusioni infondate trovano, per qualsiasi ragione, un motivo di interesse presso una larga opinione pubblica, allora nasce la credenza. Quando il ricercatore s’accorge dell’errore, allora chiamerà leggende quelle credenze, le quali però sono figlie sue, anche se figlie della colpa, e non riconosciute.