Latina, il programma da non sindaco ci metto pure “tanto da cantà”

Latina, il programma da non sindaco ci metto pure “tanto da cantà”

29 Luglio 2019 0 Di Lidano Grassucci

Visto che non mi candido debbo precisare due o tre cose del mio non programma, poi passerò alla non giunta perché mai partita. Un giornalista deve sempre non candidarsi perché altrimenti non potrebbe parla’ sarebbe muto, o

Nel mio non quinquennio di sindaco procederò alla liberazione del canto, i cori potranno esprimersi per strada, gli innamorati potranno fare le serenate senza limite alcuno

Non è gnente de straordinario
È robba der paese nostro
Che se po’ cantà pure senza voce
Basta ‘a salute
Quanno c’è ‘a salute c’è tutto
Basta ‘a salute e un par de scarpe nove
Poi girà tutto er monno
E m’a accompagno da me

Ecco, basta la salute e na cica de allegria. Sarà vietato mette er grugno e sarà d’obbligo salutare, ogni buongiorno negato sarà un  cafone classificato, ogni “bonasera” che non c’era sarà na malacreanza a punizione severa.

Per restare nel campo della buona educazione in comune io stesso come non sindaco o il presidente del non consiglio comunale provvederanno a tempo dovuto di ricevere ogni ragazzo laureato e la famiglia per dirgli grazie e prendere la tesi così come è scritta per conservarla per sempre nella biblioteca comunale che è la nostra memoria. Serve l’abito scuro e i maleducati che in Comune indossano le ciabatte o i fratini so cretini.

Nel non programma è data disposizione che il direttore del conservatorio è autorizzato a far musica con i suoi ragazzi ovunque anche nel mio non ufficio.

I ragazzi dell’agrario San Benedetto pianteranno quanti alberi, ogni anno, quanti sono i ragazzi della maturità e daranno lezioni di potatura a chi lo vorrà. Quelli dell’artistico hanno Latina intera come tavolozza, è vietato ogni divieto sulla loro arte, è vietato dettare il soggetto, facciano di città morta città viva.

I ragazzi dei licei sono autorizzati a andare a parlare con gli anziani di ogni singola scuola per farsi raccontare che effetto che fa aver studiato la, e farne tradizione di scoperta e non passaggio da dimenticare.