Latina, Mustafà e la moda di mostrarsi feroci

Latina, Mustafà e la moda di mostrarsi feroci

8 Agosto 2019 0 Di Lidano Grassucci

Non entro nel merito delle immigrazioni, ci sono sempre state e ricordo sempre il nazista islandese che “voleva una Islanda pura”, poi si sottopose all’esame del dna e risultò un poco indiano, con ascendenze turche. Solo gli imbecilli sono puri, puri imbecilli appunto. Sul litorale di Latina 5 ragazzi hanno aggredito un ambulante con il figlio, Mustafà si chiama, lo hanno picchiato mostrando una forza che è solo debolezza di ignorare. Volevano sentirsi quel che non erano, uomini. Vedete i forti non hanno bisogno di mostrarlo, lo sono. Germania, Italia e Giappone pensarono che l’arrendevolezza americana fosse segno di debolezza, gli bastarono pochi mesi per spazzarli via. Il forte non deve dimostrare al mondo, sa che è il mondo. I ragazzi, meglio alcuni ragazzi, credono alle parole che sentono come fossero vere, non sanno distinguere il vero dal rumore, e si avvolgono di rumore. Poi ci sono state le solite tifoserie che hanno colto l’occasione per farsi vedere aggressivi nel comodo dell’aria condizionata, nell’anonimato dei social media, nel silenzio di menti non pensanti. Vedete l’odio non ha mai ragioni, ma paure, rancori, l’odio rovina la vita non la fa vivere. Questo paese, l’Italia, è cresciuto quando avuto curiosità al mondo, non quando ha fatto muri. I cinesi temevano i mongoli hanno fatto una grande muraglia non è servita a nulla, a nulla i castelli con le loro torri merlate. Sapete come noi italiani abbiamo invaso il mondo? Con la Divina Commedia, con la lirica, con la bellezza. La grettezza l’abbiamo subita: in Svizzera all’ingresso dei locali pubblici c’era scritto “vietato ai cani e agli italiani”. Un giudice americano non diede l’aggravante di odio razziale ad un uomo di colore che aveva violentato una italiana perché gli “italiani erano da equipararsi a negri”. Gli imbecilli sono in servizio permanente effettivo. E poi su tutto vale la stessa regola, gli aggressori a Latina erano 5, gli aggrediti due, insomma degli infami, per dirla con la regola della strada dove sono cresciuto.

Ringrazio e sono d’accordo (per una volta) con la condanna dell’ episodio di Fabio D’Achille

 

Quando gli invasori eravamo noi italiani, nella foto Il massacro di Aigues-Mortes tra il 16 e il 17 agosto 1893 ad Aigues-Mortes, nella regione francese della Linguadoca-Rossiglione, e che causarono la morte di diversi immigrati italiani – in prevalenza piemontesi – impiegati nelle saline, per mano di lavoratori e popolani francesi. Secondo gli storici, la strage fu causata dalla diffusione di una notizia falsa.