Sezze, quando le suore inventarono la pasta di mandorle per onorare Chiara

Sezze, quando le suore inventarono la pasta di mandorle per onorare Chiara

8 Agosto 2019 0 Di Lidano Grassucci

Esistono storie che ti vengono incontro e ti affascinano, ti avvolgono, sono come le conchiglie che trovi in spiaggia senza cercare, sono loro che ti vengono a trovare e ci senti il mare. Santa Chiara era donna nobile, ma la sua nobiltà non era il lignaggio, ma la devozione e la condivisione di quel modo di stare al mondo di Francesco d’Assisi. Lei si fece penitente tagliandosi i capelli, come facevano gli uomini penitenti, era consapevole della indifferenza del genere sessuale rispetto alla devozione a Dio. Fondò le clarisse, una santa che aveva il nome della luce ed ecco la storia che mi è venuta a trovare, una storia semplice, come lo furono le scelte di Francesco e Chiara, così semplice da essere straordinaria, perché fuori da ogni ordine

Una storia che ha bisogno di un uovo, che è il simbolo della vita che sarà, e la devozione di monache che è la ricerca del miracolo dell’anima che è in noi e, per chi ci crede, la traccia di Dio.

L’uovo ha due parti, a Sezze si chiamano “rosso” e “chiara”, tra la fine del ‘600 e l’inizio del secolo successivo una monaca delle clarisse del convento di Sezze volle dedicare un dolce a Santa Chiara e lo fece con la chiara delle uova, le mandorle, il limone e mise tutto sul’ostia che, durante la messa, si fa corpo di Cristo. Chiara adornata di mandorle zucchero e limone, reggeva la sua fede sulla passione, sul corpo di Gesù, così è nata la pasta di mandorla.

Una storia dolce se ci pensate bene, come tutte le storie d’amore, e la fede è un amore un poco diverso. Bello immaginare questa suorina a Santa Chiara a Sezze che sta in una cucina che è laboratorio di gusti e inventa un dolce che non c’era e da quel momento ci sarà per sempre.

Una storia identitaria perché qui già a febbraio lungo le coste che affacciano al piano, spuntano i fiori di mandorlo, i fiori del rinascere, prima che altrove.

 

 

Nella foto Santa Chiara