Chi uria viva San Rocco e chi si magna le ciammelle (chi grida al santo e chi dietro fa il suo tornaconto)

Chi uria viva San Rocco e chi si magna le ciammelle (chi grida al santo e chi dietro fa il suo tornaconto)

16 Agosto 2019 1 Di Lidano Grassucci

Ieri ci sono state le processioni a San Rocco (la festività da calendario è oggi 16 agosto), un santo a cui le comunità di Cisterna e Bassiano sono fortemente devote. Non è un santo così, è quello che si occupa e protegge “appestati, contagiati, emarginati, ammalati, viandanti e pellegrini, farmacisti, cani, protettore delle ginocchia e delle articolazioni”. E’ santo che cura la peste, che cerca conforto all’epidemia. Il popolo è devoto a questo santo taumaturgo, ma c’è sempre chi vende, a latere, reliquie e pozioni miracolose fatte di acqua sporca.

Cisterna e Bassiano, le comunità, conoscono le virtù del santo, ma sanno anche le “svirtù'” dei troppi predicatori a nome del santo e allora a Bassiano hanno fatto il distinguo tra chi, devoto, lo invoca e chi facendo finta di devozione mangia bene e dolce, ha (per dirla alla Maria Antonietta) croissant davanti a chi non ha il pane.

Non siamo francesi, non tagliamo teste, ma italiani e delle teste vuote ma grasse ci lamentiamo.

E’ saggezza popolare, poi fate voi ad applicarla ma se vi guardate intorno ne trovate mille e mille che paiono invocare grazie per il popolo, ma pensano a grazie proprie.

In un bell’articolo su queste colonne Luca Cianfoni nota che a Cisterna nella festa c’era silenzio, insomma non c’era festa e le grida “aviva San Rocco…” erano poche. Ecco, ecco quando il popolo non “uria” più…

San Rocco risana gli appestati, Tintoretto 1549, chiesa di San Rocco a Venezia)