Storie d’agosto: certe notti ferme

Storie d’agosto: certe notti ferme

17 Agosto 2019 0 Di Lidano Grassucci

La notte è di quelle che sei solo. Morfeo è così audace che ci ruba le altre. Una notte che non dormi, che non vuoi dormire. Aspetti. Cosa aspetti? Un segnale, un bagliore nel cielo nero. Una luce che non è firmamento, cielo fermo, ma pulsare di movimento. Cerchi di vedere sveglio quella che sogni dormendo, un sonno che hai gli occhi aperti.

Aspetto, segnali dal cosmo? No segnali dalla vita, un dialogo che è scambio.

La luce si è accesa, di un bagliore dapprima discreto, poi pulsante, poi intenso, poi che altro non c’era.

Fiat lux, dicono gli amanti del Verbo e la luce fu.

Ma non cercavo in quella notte soluzioni per tutti, ma solo per me.

La luce è giunta, puntuale? Queste cose si aspettano da sempre, da mai. Comunque è arrivata, era… come può essere una luce? Era viva, vivida da nascondere tutto il restante.

Direte, una illusione? Forse, ma era elegante, invasiva, esaustiva.

Elegante come dame che vanno ad un pranzo a corte, audace come gatta a caccia, timida come cucciolo che esce dalla tana.

Il dialogo è scambio, mi domando cosa posso dare io. Invece continua lo scambio.

Lei mi “parla” sottovoce, ad ogni scambio come mangiare una caramella che ti vien voglia dell’altra.

Bah, cose che capitano in queste notti di palude, queste notti impaludate. Dicono che qui vicino vivano spiriti di donne, Ninfa, Circe, la regina Camilla e donne vere e vive, come Lucrezia Borgia. Donne eleganti, donne intelligenti, donne che segnano la storia degli uomini, la loro ragione di vivere. Donne che restano di fascino che è l’elegante bellezza d’esser donna mai banale.

Forse quella luce era quello spirito femmina che torna. Ma perché questa notte, perché a me. Non lo so. Forse è solo sonno perduto, ma no. Mi parla

E io rispondo. Cose che capitano se ascolti la follia del vivere e non hai paura.

Foto  Salvador Dali, seduzione