Contrordine camerati, non è che ci siamo sbagliati. Le paure degli ex An pontini

Contrordine camerati, non è che ci siamo sbagliati. Le paure degli ex An pontini

19 Agosto 2019 0 Di Lidano Grassucci

Matteo Adinolfi, complice Claudio Durigon, aveva fatto una grande campagna acquisti e aveva trasformato la Lega in una sorta di Svizzera per gli ex Alleanza nazionale di Latina. Una corsa spasmodica con la fretta che avevano a Saigon all’arrivo dei viet cong. Ora? Oggi per i “neofiti” secessionisti, ex nazionalisti è giornata di vigilia e mangiano di magro, e passeranno una notte insonne. Del resto anche Zicchieri veniva da destra, Durigon non era da meno, Tripodi era ed è figlio di Vincenzo Zaccheo e Matteo Adinolfi era lo sherpa che “assicurava” tutti di un futuro di potere (intanto prenotava la sua sistemazione in Europa, al riparo dalle crisi per 5 anni), ma oggi il sentimento è “Camerati, mi sa che abbiamo sbagliato. Questo (Salvini) pareva cavallo, ma se fosse asino?”. Già si stavano sistemando nella idea dell’inevitabile ritorno in Comune a Latina. Ma? Ma il Matteo Salvini fa la mossa che non ti aspetti da chi teneva in mano tutto, punto al “soprattutto”, pare pure vincente all’inizio, pure tronfio, ma poi? Poi si dimostra, giorno dopo giorno, come gli aerei di Mussolini, paiono da grande potenza, ma sono poco più di un bluff da poracci.

Il panico persiste, in molti pensano: ma forse era meglio andà con la Giorgia Meloni, qualcuno ha nostalgie civiche, e chi rimpiange il Pdl e Silvio Berlusconi e… non è che gli “altri” trovano un candidato bono e ci fottono? Gli altri erano la sinistra, che pareva all’angolo dopo 3 anni di governo “delle tecniche” di Damiano Coletta.

Insomma un brutto giorno e notte insonne, e pensare che si erano sistemati ma qui l’unico al sicuro è Matteo Adinolfi che zitto, zitto…

Nella foto una vignetta di Giovannino Guareschi su Il Candido che prende in giro l’obbedienza cieca dei comunisti del secolo scorso