San Lidano, una statua e le prepotenze religiose

San Lidano, una statua e le prepotenze religiose

22 Agosto 2019 0 Di Lidano Grassucci

La questione della statua di San Lidano al belvedere di Santa Maria a Sezze mi intriga molto, perché è uno spaccato del rapporto tra il nostro paese e la fede.

Mentre si baciano i crocefissi si negano le carità, mentre si gioca col rosario non si ha cognizione della misericordia. Ma queste sono cose giganti che ci riguardano perché si riproducono in scala anche qui da noi.

Premesso che la statua a San Lidano al belvedere non si deve fare perché ci sta male, è una bruttura.

Perché se era necessaria “ci saria nata” con la piazza.

Premesso che non amo i donatori apparentemente generosi, spesso pelosi.

Premesso il metodo, fatta di nascosto fa sempre temere opache intenzioni.

C’è un altro nodo, proprio di una Sezze minoritaria, quella Sezze che non ama le chiese, i baciapile, il potere manifesto, la pietà evidente, i pianti pubblici, le adesioni corali.

La potete vedere, questa Sezze, in un angolo del cimitero, piccolo e quasi marginale, dove riposano i setini di fede giudia, la potete vedere nella storia repubblicana mazziniana, nazionalista, nei circoli socialisti.

Certo non è maggioranza, ma esiste.

Ecco quella parte di questa comunità che non chiede l’albero della libertà davanti a Chiesa di San Pietro, che non chiede una statua di Robespierre a Porta San’Andrea. Che non vi chiede di scrivere sul calendario “fruttidoro” e non agosto,

Che non chiede ma che esiste, è esistita, che fa dei simboli la storia, ma non li impone per nuova storia.

Vero che qui le Chiese sono dominanti, con problemi loro dei fedeli, ma c’è anche chi ha la libertà di dire che “basta statue dei santi”, che servono virtù non feticci, che la religione è cosa di ciascuno e non “statua per tutti”. Che la piazza non è della maggioranza ma della storia, della natura, delle storie che non puoi sventrare in nome della tua storia (fosse pure dei più)

Una minoranza di persone che non ne può più di una egemonia ribadita, ostentata, irriverente.

In nome di pochi certo, ma per la libertà di tutti. E non me ne vogliano i chierici di ogni risma e colore, ma esistono anche i laici. Libera chiesa in libero Stato, diceva Cavour non prevedendo l’esondazione democristiana, ma pensare che i laici perchè divisi non esistono più ce ne passa.

Quando è vero che mi chiamo Lidano e forse quando sono disperato invoco lui e Maria, o bestemmio solo.

Non c’è bisogno di una statua di San Lidano, dal 20 settembre 1870 funziona così, pure a Sezze.