Terme di Fogliano “edificabili”, se le facessimo “verdurabili”? Una grande Ninfa

Terme di Fogliano “edificabili”, se le facessimo “verdurabili”? Una grande Ninfa

24 Agosto 2019 0 Di Lidano Grassucci

Parto da una sentenza della commissione tributaria regionale del Lazio che ribalta quella della commissione provinciale su quante imposte deve pagare la società Terme di Fogliano al Comune. La cosa già è noiosa cosi, perché le Terme di Fogliano sono al 90% di proprietà del Comune di Latina.

Ma la questione è sottile, perché la commissione regionale ha detto che quei terreni non valgono per quel che sono, perché sono edificabili. Quindi la società Terme di Fogliano varrebbe di più della stima, e non sarebbe dovuta fallire (ma su Latina ambiente il comune, non riconoscendo i crediti maturati a favore della società l’ha fatta fallire, due pesi due misure con la perdite dell’unica discarica pubblica del Lazio).

Lascio la questione giuridica, di cui sinceramente non me ne frega niente, il Comune che fa la guerra al Comune è da cartone animato.

Ma entro nell’idea del'”edificabile”, perché il sogno di tutti i “comunardi”, di destra, di centro, di sinistra e civici è “edilizio”. Vogliono costruire (sono 70 ettari a ridosso del mare, attaccati a Fogliano), alberghi, terme, arretrare case (come se avessero le ruote le case), un delirio cementizio che, a dire loro, porterebbe turisti.

Praticamente vogliono far venire i turisti al lido di Latina con il cemento, come se a Roma volessero proporre Spinaceto come meta turistica, e mettere alberghi a Piazza San Pietro per far visitare la Cappella Sistina.

I turisti non vanno dove sta il cemento, ma dove c’è la natura, la qualità della vita la bellezza. Vanno a Ninfa perché è bella, e quelli di Ninfa (che hanno i turisti) non hanno pensato a farci intorno alberghi, terme, e l’animaccia loro ma hanno fatto Pantanello, una Ninfa più grande, rinaturalizzando una vasta area di terreno

A Latina non si guardano intorno sono come il mulo di nonno mio, hanno i paraocchi. Il disvalore dell’area ex terme è che è edificabile e non “verdurabile”, fatta di verde.

Pensate a 70 ettari di giardino botanico curato dal Parco Nazionale del Circeo, la Fondazione Caetani, l’istituto agrario San Benedetto, il consorzio di Bonifica, le associazioni degli agricoltori, le associazioni ambientaliste e perché no anche le associazioni venatorie. Una operazione di “ringiardinamento”. Che si integra con i giardini di Fogliano e con il lago.

Ma è difficile qui pensare diverso, pensare non edificabile e nessuno si chiede perché l’albergo Fogliano è chiuso, nessuno chiede di farne di nuovi, e quelli che ci sono soffrono.

Serve bellezza, non edificabilità. 

A Latina chiedemmo di fare le terme quando le terme chiudevano, ora stiamo preparando il terreno “edificabile” per tante Icos, centro intermodale, cittadella giudiziaria, ma del turismo.