Storie d’agosto/ La lezione giacobina dell’acino d’uva

Storie d’agosto/ La lezione giacobina dell’acino d’uva

31 Agosto 2019 0 Di Lidano Grassucci

Apri le mani, aprile di più e senti ora questo sole che resta dopo il temporale, questa luna che è festa e facevano le strisce anche le stelle. Guarda in alto, guarda che bello questo creato, ora, ora è tutto tuo questo dolce che io non ti ho fatto un regalo, ti insegno le stagioni.

Si chiama fruttidoro questo tempo giacobino e questo grappolo d’uva è il primo, capisci dall’acino il vino, ma tu sei ancora bambino e sarò io a vendemiaio a cercare canzoni nelle notte fredde dove ti salvano solo le illusioni. Notti di donne principesse, notte di paladini di Francia, notte che anche Paolo e Francesca si possono amare. Notti di bestemmie e poi l’acido animale, la testa che è di un altro dio.

Oggi ti insegno il tempo in cui noi rubiamo il sole che l’inverno si annuncia già, brumaio gelerà

Leggile le foglie figlio mio, leggi i profumi, e guarda ogni pianta nel piano, lei ti darà la via. E quando il mandorlo si farà di neve, capirai da te che il tempo duro è andato via, e sarà lieve e anche il grano ti verrà a trovare. E ci saranno i colori.

Oggi ti ho portato un acino di una storia che è mille storie, la storia mia, poi tua, poi… vai al destino che è questo chicco d’uva moscato, guarda il lato del sole è come abbronzato, guarda il lato impertinente dell’orgoglio ancora è aspro, ma insieme senti il sapore.

Ora, ti lascio non è bello perdersi che la vita mica è lunga, è di passo e ciascuno ha un tesoro gli occhi di quello che guardi e sa, anche Gesù disse a Pietro di non sentirsi più eguale, perché la paura è alibi per chi tradisce, il perdono è dono di Dio. Uva e un compagno di vino, il resto lo bestemmierai tutto, sognandolo nelle notti di vino.

Vado, è tempo fino al tempo, è fruttidoro, poi vendemiaio e inizia l’anno che sarà.

La bella che guarda il mare
lalalà, lalalà, lalalà
aspetta il suo cavaliere
lalalà, lalalà, lalalà

La bella che è prigioniera
lalalà, lalalà, lalalà
ha un nome che fa paura
libertà libertà libertà.

Un acino d’una moscato per insegnarmi la libertà.

Buono, nonno, è dolce, è dolce

 

Nella foto Bacco di Caravaggio