La fuga del cavallo morto e cancelli sul mare, i film che non vanno a Venezia

La fuga del cavallo morto e cancelli sul mare, i film che non vanno a Venezia

1 Settembre 2019 2 Di Lidano Grassucci

Dice, che film ti vai a guardare? Anzi no, nella Sezze della mia adolescenza non si vedevano i film, si vedeva il cinema. Ed il cinema era un impegno lungo una giornata, vissuto come una vita. Mi ha “insegnato” il cinema mio padre che amava le “americanate”, i film di Hollywood con gli attori che avevano le facce da attori e mai bambini.

Il pilota di Hiroshima,
Un duro alla maniera di John Wayne

Cantavano i Nomadi ed io era di quella durezza da celluloide, ecco si rompe la pellicola e il primo grida “quadro”, gli altri dietro. Era già stanca la pizza quando passava da noi, quasi mangiata da mille occhi, e di quegli occhi due erano sicuro di papà. I cavalli che il Gran Canyon era più familiare della Longara, più certo di Capo Portiere.

E la corsa dei cavalli con la diligenza e gli indiani, con la malvagità di indiani che poi abbiamo scoperto non avere tutti i torti, ma questa è un’altra storia. Sconvolgenti mondi che non sarebbero diventai mai la nostra realtà, ma riempirono la nostra fantasia e forse ancora adesso sono la.

Poi un giorno papa per dirmi dell’impossibile mi raccontò di quel film western che era capolavoro ed il titolo era “la fuga del cavallo morto”. In un italiano da dizione di teatro, o l’altra pellicola “cancelli sul mare” che nessun ladro poteva rubare. Il cinema si faceva leggenda anche nello sfotto’ e nel giocare con le curiosità dei bambini. Il cinema era quelle donne che ti illudevi di amare ricambiato, in questa inesistenza e un giorno, ormai vecchio, scopri che l’antipatia a pelle per Luca Cordero Montezemolo era gelosia perché si rubò Edwige Fenech che era la donna (sogno) mia. In fondo eravamo solo degli Alvaro Vitali di medesima fortuna.

Una Venezia un poco più semplice, quasi discreta nel suo gran rumore, una piccola corsa di sogni di chi doveva imparare solo a vivere e manco eravamo i primi della classe.