Marco Cifra lascia il bar in centro, il bisogno dei cognomi
2 Settembre 2019Marco Cifra lascia il suo bar davanti l’ex mercato coperto. Un normale avvicendamento di gestione certo, ma…
Ero a lezione di storia dei partiti del professor Carlo Vallauri che spiegava la scissione di Palazzo Barberini: “sarebbe stata la solita lite tra socialisti, ma tra i socialisti che andavano via c’era Giuseppe Saragat e questa sua presenza fece la differenza”. Ho imparato da questa frase che le cose mutano anche per il peso dei protagonisti, dei nomi, dei cognomi delle famiglie. Ricordo il bar Cifra di corso della Repubblica accanto al cinema Corso, di quel bar i “bar Cifra” conservano una foto con il bar e una auto, una Fiat 1100 parcheggiata davanti nel senso di marcia da Piazza del Popolo alla Circonvallazione. Una Latina in bianco e nero, ingenua da morire, ma viva. La foto fa trasparire una storia da scrivere, fatta oggi (lì c’è un negozio in franchising, il cinema è un dinosauro nell’era dei mammiferi) sarebbe certo colorata ma vuota di speranza.
I nuovi gestori del bar faranno meglio, non è questo il nodo, è la mancanza di quel nome in centro, perché la storia la fanno i nomi. Ci andavo al bar la mattina con il mio amico Damiano e ogni volta lo sfotto’ con Marco o con il fratello Gianni “potete eliminare i bassianesi da questo bar”, e Gianni o Marco puntuali “ecco i sezzesi”. Una risata è un buongiorno che cambia il giorno. Poi con Gianni lo sfotto si fa politico, su ricordi di molli durezze del passato.
Questo sono i cognomi per una città, nei nostri comuni si dice “ma che gente sei?”, per riconoscere il filo. A Latina stava nascendo questo riconoscersi. Marco farà altro, Latina ricomincia sempre e non sedimenta mai.
Nella foto Marco Cifra