D’Achille attacca Muzio sul teatro, come osa criticare stiamo lavorando (ma non finendo)

D’Achille attacca Muzio sul teatro, come osa criticare stiamo lavorando (ma non finendo)

21 Ottobre 2019 0 Di Lidano Grassucci
“Ma non c’ho il paracadute”, “Ma non c’ho la mutua”, e po che c’ho scritto Jo Condor? Cinque anni, prima il commissario poi Damiano Coletta, ma il teatro è chiuso. Di chi è la colpa? Certo se facciamo la genesi in “principio fu il verbo”, ma se parliamo di amministrazione conta chi non risolve, quindi l’attuale amministrazione. E ma quelli di prima… infatti non ci sono più perchè in carica ci sono sempre quelli di ora. Si chiama responsabilità, ma per averla bisognerebbe masticare di politica. Come se non bastasse c’è anche la colpa di Annalisa Muzio rea di aver criticata, ma come osa, ma che è un cittadino della Repubblica? Ma non vede che ci stiamo facendo in 4 per voi, che siamo “pancia a terra” mane a sera per risolvere il problema, poi che non si risolve è un dettaglio tipo morte del paziente dopo una operazione chirurgica tecnicamente perfetta.
Per decenni dicono gli Lbc nulla si è fatto per il teatro, se non fosse che Nino Corona (che ci stava prima) insieme a Raffaele Muzio (zio di Annalisa) quel teatro lo hanno costruito. In un anno si rifà il ponte di Genova, ne servono 5 per sistemarlo? In cinque anni l’architetto Stefano Boeri ha realizzato il bosco verticale: due torri alte 110 e 75 metri, per 51.500 metri quadrati, con rispettivamente 26 e 18 piani, il tutto comprensivo di agibilità e norme di sicurezza a legislazione italiana vigente (fino a prova contraria Milano e Latina stanno tutte e due in Italia).
Se fossi stato in quelli di Lbc, non avrei risposto alla Muzio, per pudore delle mie incapacità, e quelli prima? A Latina avevano scelto quelli dopo proprio per l’incapacità di quelli di prima, ma a Sezze dicono “allo peggio n’ci sta mai funno”. (trad:  Al peggio non c’è mai fine).
PS: certo l’argomento che non essendoci il teatro hanno comunque fatto eventi altrove, sarebbe dire che “siccome non c’è La Scala” noi balliamo il tango in balera, e tanto da stancarci, e la lirica e il balletto possono attendere, che fa.
Riporto integralmente la nota di D’Achille e Ranieri, fate voi, io non l’avrei scritta per “senso del pudore”
“Sulla questione del teatro l’amministrazione, intesa sia come parte politica che come amministrativa, sta lavorando coesa per la riapertura”. A sottolinearlo è il presidente della commissione Cultura Fabio D’Achille – “Se oggi abbiamo questa situazione di blocco è esclusivamente a causa del fatto che per decenni dalle amministrazioni che si sono susseguite non solo non sono stati stanziati fondi, ma si sono chiusi tutti e due gli occhi sullo stato della manutenzione del Palazzo della Cultura nel suo complesso. Sorprendono pertanto le affermazioni dei Annalisa Muzio, che dovrebbe prendersela con chi negli anni non ha fatto nulla per la cultura, e non con chi sta lavorando, e bene, per mantenere in città centinaia di eventi nonostante l’impossibilità di utilizzo di molti spazi pubblici. Se si considera solo Latina Estate, sono quasi duecento. Bene ha fatto l’assessore Silvio Di Francia a risponderle, anche se al momento resta esente da ogni responsabilità sul tema nonostante ogni volta mostri il coraggio della prima linea. Da due anni l’assessore Emilio Ranieri sta lavorando a stretto contatto con gli uffici per restituire il teatro alla città, un bene sottratto alla collettività dall’inerzia e dall’inefficienza di chi ci ha preceduto”. 
“È facile criticare e alzare la voce quando non si è dentro le cose, con il rischio – come in questo caso – di intervenire senza conoscere a fondo i problemi”, è invece il commento dell’assessore Emilio Ranieri, in replica a Muzio.