Latina, scritte al classico e la lezione dei padri

Latina, scritte al classico e la lezione dei padri

3 Novembre 2019 0 Di Lidano Grassucci

Hanno fatto delle scritte sul tetto del liceo, con tanto di croci uncinate e, naturalmente, offese alla preside. Il liceo è il classico di Latina, il Dante Alighieri, la preside è Eleonora Lofrese.

I ragazzi sono stato individuati e, questa volta, i genitori non li hanno coperti : ” Una storia a lieto fine quella delle scritte naziste e di minacce del Liceo Classico. A lieto fine educativo E’ confortante sapere che ci siano padri che insegnano il farsi carico delle conseguenze di una scelta, di un atto”. Commenta Nicoletta Zuliani consigliere comunale del Pd. 

E aggiunge:  “C’è però un passaggio fondamentale che viene taciuto nel chi rompe , chi sbaglia, paga: chi sbaglia deve prima prendere coscienza di ciò che ha fatto e poi responsabilmente pagare il debito  con chi è stato danneggiato da quell’azione. Questo prendere coscienza non è affatto semplice: implica l’azione di qualcuno che ti fa riflettere, che ti fa vedere, che aggiunge “strumenti di decodifica” alla visione ristretta e limitata che ha generato l’atto.
Dico grazie a quel papà che ha fatto proprio questo, che non ha solo rimproverato, ma ha fare un’ esperienza di vita.
Sembra quasi eroico il gesto di chi, riconoscendo di aver sbagliato, va dalle autorità ad autodenunciarsi, chiede scusa al destinatario del torto e fa ammenda.”

La Zuliani fa una riflessione saggia e pacata, cui è difficile non concordare nella straordinarietà di dire una cosa normale, quando andavamo a scuola noi alle trasgressioni non c’era la complicità genitoriale, ma il classico “resto”, la punizione aggiuntiva. Abbiamo trasgredito cero ma pagandone il prezzo e per intero, così siamo diventati uomini e donne consapevole anche contro l'”ordine costituito”.

Dico questo perché a quei ragazzi farei vedere spiegando i festeggiamenti del IV novembre, non nella retorica delle terre irredente, ma nella tragedia di ragazzi loro coetanei che andarono al fronte senza speranza di ritorno, e non tornarono, intere generazioni che fecero questo per rendere possibile la libertà di essere uomini consapevoli e non bimbi per sempre.

Manca la memoria, manca la storia, manca la normalità di saper giocare nel gioco ed essere seri nella vita. Abbiamo abolito la normalità.

 

Nella foto Nicoletta Zuliani consigliere comunale Pd