Cisterna, un libro e un lavoro possono salvare un vita

Cisterna, un libro e un lavoro possono salvare un vita

12 Novembre 2019 0 Di Luca Cianfoni

A Cisterna di Latina, lunedì 18 novembre si svolgerà il convegno “Cosa posso fare per te…uno sguardo sui minori senza infanzia” incentrato sulla povertà educativa organizzato dall’associazione “Il Ponte” odv, il CIF, in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Regione Lazio.

Cosa significa avere un lavoro?

Il lavoro nobilita l’uomo. L’abbiamo sentito dire molte volte e qualche tempo fa anche il Papa ha dichiarato che senza lavoro non c’è dignità per l’uomo. Soprattutto nella nostra società dove nelle presentazioni personali si tende a inserire prima il nome e poi la propria mansione; se non si ha un lavoro, si è come invisibili, trasparenti, in possesso solo di un nome e niente più. Questa condizione di povertà purtroppo aumenta di giorno in giorno in Italia e nel corso degli anni ha portato all’innalzamento del numero di persone sotto la soglia di povertà. Uno studio di Save the Children riporta che 1 milione e 263 mila bambini vivono in condizioni di povertà assoluta; di questi circa 102 mila vivono al centro. Avere dei bambini in condizioni di povertà assoluta significa non solo privarli del presente ma anche del futuro, non solo loro ma anche il nostro.

Cosa significa leggere?

Questo perché una povertà economica diffusa e che aumenta sempre più porta inevitabilmente ad un ampliamento della povertà educativa. Se sempre più famiglie si ritrovano sotto la soglia di povertà vedranno sempre più inutile la scuola e l’educazione per i loro figli, indirizzandoli quindi verso il mondo del lavoro senza che abbiano terminato gli studi. L’impoverimento educativo è quindi anche impoverimento culturale: in Italia 1 giovane su 7 ha abbandonato precocemente gli studi e quasi la metà dei bambini e adolescenti non legge un libro oltre quelli scolastici durante l’anno. Leggere non è soltanto un passatempo, leggere aiuta ad abbattere i muri della paura, aiuta a costruire e a progettare il proprio futuro, aiuta a pensare e non a mandare giù tutto dicendo solo sì.

Cosa posso fare per te, a Cisterna il convegno sulla povertà educativa

Su questi due problemi si focalizzerà il convegno del 18 novembre a Cisterna di Latina, povertà economica e povertà educativa. Ad intervenire saranno Federica Borelli, Direzione Regionale Inclusione Sociale, Erika Russo Flaminia Cordani di Save the Children, Lavinia Bianchi, docente di Pedagogia Interculturale e Rosario Esposito La Rossa, scrittore ed editore già venuto a Cisterna per raccontare il suo libro Eterni Secondi e il suo esperimento di libreria aperta a Scampia.

Italia un paese sempre più povero

Il problema della povertà economica si porta dietro anche quello educativo e se uno Stato di una Nazione industrializzata come l’Italia rinuncia a curare i propri giovani significa che rinuncia al benessere del proprio futuro. Perché una buona educazione e una buona cultura aiuta al miglioramento della propria posizione sociale portando poi un benessere anche comunitario ovvero la formazione di una classe dirigente migliore. Questo purtroppo nel nostro paese non sta accadendo e il fatto che oltre la meta delle scuole in Italia non abbia l’agibilità, testimonia un disinteresse mostruoso nei confronti dei giovani e dal punto di vista del diritto una non attuazione della Costituzione in particolare in due articoli:

  • Art. 3: È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando
    di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona
    umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e
    sociale del Paese.
  • Art. 34.: La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
    I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

Partecipare all’incontro dunque non risolve sicuramente il problema ma ci rende sicuramente più consapevoli e in grado di lottare affinché le cose possano cambiare, poiché avere un futuro migliore non sia un sogno ma un diritto.

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