Latina, se facessero Sesa Amici assessore

Latina, se facessero Sesa Amici assessore

27 Novembre 2019 0 Di Lidano Grassucci

In politica si può giocare e il gioco diventa fantapolitica, si fa iperbolica realtà. Chi fa il mio mestiere, racconta, può giocare senza responsabilità. La può buttare lì, la può ribaltare. “Se Cleopatra non avesse avuto quel naso, Antonio se ne sarebbe innamorato? E un altro sarebbe stato il corso della storia”. La cosa, più o meno così, la mise Blaise Pascal, per spiegare il caso nel percorso della storia e lui non era Antonio e manco Cleopatra.

Le trattative tra Damiano Coletta ed il Partito democratico si sono arrenate sui nomi, su chi fa cosa. Io faccio fantapolitica…

Se facessero assessore Sesa Amici? Non si può dire che i Pd non si impegna nella giunta ci manda un ex sottosegretario di Stato ai rapporti del Parlamento, una che ha messo mano alla riforma (poi andata male) della Costituzione. Ha alle spalle più di qualche legislatura, è stata consigliere comunale. Mi dici poco.

Dal punto di vista mio, è anche una soluzione al problema del diritto sacro di rappresentanza setina (la scorsa consiliatura la garantiva il sindaco Giovanni Di Giorgi) a Latina: ius soli. 

Dal punto di vista di Coletta da colore ad una giunta.. diciamo un poco scialba, se si esclude Patrizia Ciccarelli  e Silvio Di Francia la “consistenza politica” della giunta sta come il borgo rosso football club di Alberto Sordi alla Juve di Dybala. Sesa cambierebbe il passo, passo lungo.

Dal punto di vista del Pd, dopo la testa femminile della giunta si combatte con un antidoto femminile, che le corrano dietro dirigenti e assessoresse, non è fata alla 500 di battere la Ferrari, anche la la prima ha assetto Abarth. Tempo due settimane e la fila all’ufficio di Sesa ripopola piazza del Popolo (così acquistano senso le strisce).

Dal punto di vista di Latina, beh la ragazza ha relazioni ed è capace di tesserle e è capace di mettere un discorso in fila e tutto le si può negare ma non che non sappia pensare.

Vi basta?

A c’è un altro fatto: è famosa, lei nello sceneggiato sugli anni ’90 di Sky, 1994, non è invitata come ospite, non recita se stessa, ma vanta una attrice che fa lei e che evidenzia la sua capacità di fare relazioni. E’ tra le madri della normativa a tutela delle donne.

Della cosa c’è anche il consenso della fu Fgci (Federazione giovani comunisti italiani) che ritrova un perduto orgoglio, pure a quelli qualche soddisfazione la dobbiamo dare

Detto questo, il mio l’ho fatto. Vi ho raccontato del naso di Cleopatra, di un bisogno che ha la politica di ragionare extraschemi.

Non conta il colore del gatto ma che mangi il topo.