Latina, Big Soul Mama il trionfo del gospel

Latina, Big Soul Mama il trionfo del gospel

14 Dicembre 2019 0 Di Luca Cianfoni

Ieri sera 13 dicembre per il XXI Latina Jazz Contest presso il Circolo Cittadino di Latina si è esibita un’eccellenza territoriale della musica, famosa in tutto il mondo, il coro gospel Big Soul Mama.

Latina e il Natale

Si è agghindata bene a festa Latina, piazza del Popolo risplende delle sue mille luci installate su tutti gli edifici che la contornano. I loro bagliori vengono riflessi nella pista di ghiaccio e la luce si alza verso il cielo freddo di dicembre insieme all’imponenza dell’albero. È appena passata una bufera, di quelle che fanno cadere li alberi per strada e riversano tanta acqua nei canali, che si gonfiano a dismisura. Come in tutte le storie che si rispettano, dopo la tempesta arriva il sereno, dopo il grigiore delle nubi arrivano i colori dell’arcobaleno, ma a Latina non servivano tutti e sette ieri sera, ne sono bastati due, il rosso e il giallo, nella sua variante oro. Proprio il colore delle tuniche che rivestono i 14 coristi del coro gospel di Latina i Big Soul Mama. Fuori fa freddo, ma dentro il circolo tutti fremono per vedere quelle tuniche muoversi, saltare, agitarsi sul palco ai ritmi della musica gospel. La sala è piena, gli ultimi ritardatari si accomodano e così possono entrare Roberto Del Monte direttore del coro e Silvio Scena, il pianista della serata, che subito inizia a far vibrare note nell’aria.

Il concerto dei Big Soul Mama a Latina

Non appena saliti sul palco, le tuniche rosse iniziano immediatamente a muoversi e le mani del coro, ma anche del pubblico battono all’unisono sulle note di In the name of Love della band irlandese U2. E sarà un continuo battere a tempo di musica le mani da parte del pubblico, numerosissimo, che ha affollato la sala Orazio di Pietro del Circolo Cittadino di Latina, pubblico che non riesce (chi mai ci riuscirebbe?) ad essere distaccato da questo genere di musica, che smuove e fa battere anche i piedi più pesante. Brani come Say a Little prayer for you di Aretha Franklin esaltano i solisti del coro, che si alternano nei brani della scaletta e allo stesso tempo mettono in risalto anche le poderose capacità del coro che aiutano il pianoforte a dare le giuste dinamiche, le giuste timbriche e la giusta atmosfera a tutte le canzoni. Si continua con un altro brano di Aretha Franklin, che interpreta magnificamente Think, uno dei brani più celebri della cantante afroamericana. Ormai il pubblico è coinvolto, si è tolto di dosso il freddo che abbraccia Latina e ascolta partecipando attivamente il riarrangiamento di Kumbaya, che esalta tutte le vocalità del coro, salendo ad ogni strofa di tonalità e rendendo così dinamico un pezzo che nella sua origine rimane invece molto statico. Un altro riarrangiamento riuscitissimo è quello di Amazing grace, dove le tuniche rosse in movimento creano un caleidoscopio da cui è difficile rimanere fuori. Nella serata di ieri poi c’è stato spazio per tutti i canti classici natalizi come Silent night o White Christmas, Santa Claus is coming to town e Jingle bell, unite in un unico medley; All I want for christmas is you, Happy Days, I Will follow him unita invece con We are family. Altri momenti toccanti della serata sono stati sicuramente l’esecuzione di Hallelujah di Leonard Cohen, che ha suscitato la pelle d’oca a molti tra il pubblico e quella di I believe I can fly di R. Kelly. Quest’ultima in particolare, l’unica canzone della serata cantata da un uomo, è riuscita a creare molta sintonia ed empatia con il pubblico grazie alla voce dell’interprete, timido all’apparenza, ma con una voce particolarmente curata, dolce e con un timbro originale. Infine non sono mancati altri grandi classici del genere gospel come Something’s got a hold on me di Etta James, interpretata da una corista in possesso di una grande voce che sembrava provenire proprio da un’afroamericana; e poi Proud Mary dei  Creedence Clearwater Revival, Are you ready for a miracle, Ain’t no Mountain High enough di Marvin Gaye e infine a grande richiesta il bis della serata è stata Respect di Aretha Franklin.

Big Soul Mama, una performance straordinaria

Insomma una grande serata, una grande performance del coro pontino, coronata da una massiccia presenza di pubblico nella sala del Circolo Cittadino di Latina. Voci potenti, aggraziate e dolci quando necessarie; dinamiche eccellenti e grande equilibrio nella suddivisione delle parti tra coro e solisti. È una grande famiglia quella dei Big Soul Mama e si vede negli sguardi che si scambiano, negli incoraggiamenti che si danno gli uni con gli altri, nella complicità che instaurano con il pubblico. Grande merito poi al direttore Roberto Del Monte che ha diretto il coro per tutta la serata senza fermarsi mai un secondo, saltando sul palco, ballando con le coriste, il tutto sempre senza mai perdere l’obiettivo finale della serata gospel, ovvero la musica. Una grande serata dunque che ha reso merito a queste eccellenze pontine, che ci accompagneranno anche nei giorni di Natale con la colonna sonora scritta e cantata proprio dal coro, di un film intitolato Din Don che andrà in onda sulle reti Mediaset.