Latina, credi nella natura, i tuoi monumenti naturali più belli

Latina, credi nella natura, i tuoi monumenti naturali più belli

23 Dicembre 2019 0 Di Luca Cianfoni

Dalla legge di stabilità della Regione Lazio in arrivo 300mila euro per i monumenti naturali della provincia di Latina a Sezze, Priverno e Giulianello.

La bellezza di un territorio sconosciuto ai più

C’è un territorio in cui la bellezza naturale si mischia a quella storica rendendolo unico nel suo genere. Un territorio che vengono a vedere da fuori, che viene percorso da stranieri e in cui i veri stranieri sono i suoi abitanti. Si perché pur avendo bellezze dal valore inestimabile non ci si rende conto del tesoro che si ha a portata di mano. Si guarda a Roma per i suoi monumenti, si invidia l’Umbria per la propria natura, non ricordandosi che a Sermoneta c’è un castello medievale, e che da Sabaudia si estende uno dei parchi naturali e nazionali più antichi omaggiando una donna intrappolata in una montagna, Circe. Vicino al borgo medievale di Giulianello poi, c’è un piccolo ma prezioso specchio d’acqua, incastonato da lievi colline che gli danzano intorno. Per arrivare alle sue sponde è necessario camminare tra i colori degli alberi e lo schricchiolio della ghiaia sotto i piedi. Quei rumori sono necessari per riflettere, per pensare e per potersi specchiare nelle sue acque che parlano di baci rubati, di occasioni mancate, di feste di mezza estate e di tramonti arrossati. Questo territorio poi non è stato abitato solo da uomini, ma anche dagli animali più grandi e temibili che la vecchia Terra abbia mai visto: i dinosauri. Le tracce del loro passaggio sono visibili al Fosso Brivolco a Sezze, poi, loro sono fuggiti da qui, e l’uomo ha costruito quella bellezza immensa dell’Abbazia di Fossanova e della sua infermeria, dove San Tommaso d’Aquino morì spiegando ai suoi fratelli il cantico delle creature di San Francesco. Lì, proprio ai confini del territorio degli uomini con la tunica, si estende il Bosco del Castello di San Martino, un angolo di natura incontaminato, dove perdersi a ritrovare antichi ruderi e monumenti dell’età delle paludi pontine.

Una vocazione naturale, i monumenti naturali della provincia di Latina

Questo territorio, ancora rimasto innominato, è chiaramente la provincia di Latina, che dovrebbe forse riscoprire la sua vocazione naturalistica, soppressa con l’illusione del dominio della natura dato dal prosciugamento della palude. Dovrebbe riscoprirlo perché dietro la natura si cela una possibilità di sviluppo che può partire da Torrecchia Vecchia e arrivare al tempio di Giove Anxur, passando per il Giardino di Ninfa, l’antica Norba e il monastero di San Magno a Fondi, attraverso la via Francigena e i molti altri sentieri che innervano questo territorio. Vedere il progresso solo nella modernità significa vederne solo una parte, applicare quella modernità alla natura significa aprire il futuro. E ad aiutare la riscoperta di questo asse verde che corre come una dorsale appenninica tutta la lunghezza della provincia di Latina è la Regione Lazio, grazie a una mozione a firma di Salvatore La Penna, che per il Fosso Brivolco di Sezze, il Bosco del Castello di San Martino di Priverno e il Lago di Giulianello ha stanziato nella sua ultima legge di bilancio 300mila euro per la sua valorizzazione e il suo sviluppo. Un dubbio allora dovrebbe sorgere in chi questo territorio lo abita e si sente ancora un po’ straniero, se ci crede qualcuno in un palazzo a Roma, perché non dovremmo crederci noi?