Aeroporto? Autostrada? Ma che, meglio “toppitto” il trenino

Aeroporto? Autostrada? Ma che, meglio “toppitto” il trenino

22 Gennaio 2020 0 Di Lidano Grassucci

Il mio amico Francesco Saverio D’Ottavi ama il fiume, il Cavata. Il mio amico Saverio D’Ottavi ama questa terra da uomo di collina (setino) qual è vede questa piana come libertà, opportunità e guarda indietro ma non per nostalgia ma per la capacità di leggere un altro futuro possibile che non quello banale del già detto.

E’ un genio il mio amico? Ma no, è solo uno che pensa originale, anarchico, buttero che per dirla con Francesco De Gregori è la differenza tra treno e bufalo. Il treno ha la strada segnata il bufalo può scartare di lato. E se tutti vanno di corsa in auto o moto, lui prende la canoa, se tutti amano la Tav lui pensa al trenino a vapore. Gente strana sti sezzesi.

“Nel 1899 per venire sul fiume prendevate il treno alle 7:00 da Roma Termini e alle 9:53 eravate a destinazione.
Invece di rompere le palle con aeroporto e autostrada a pagamento cercate finalmente di realizzazione la ciclabile Velletri – Terracina sul tracciato ferroviario” spiega Saverio pubblicando il biglietto ferroviario di fine ‘800, proponendo una lenta pista ciclabile nel sedimento della vecchia ferrovia.

Da Velletri il treno  fermava a Giulianello, Cori, Cisterna, Ninfa, Sezze, Priverno, Sonnino, Frasso e Terracina.

L’idea? Fare una ciclabile, una “bicitrenabile” che pian piano ci porto dal monte al piano  lungo quella che fu nello stato del Papa la marittima e campagna. Lento, perché Saverio ha capito che non sono più le persone a dover andar veloce, ma i dati. Quindi? Torna il percorso del trenino, chiamato toppitto per il rumore che faceva. Lui, toppitto, non aveva mica fretta, e arrivava sempre all’orario giusto, quando arrivava, la bellezza era la meta ma anche il viaggio.