Mina Picone, la “collega geniale” e quei litigi che mi mancano

Mina Picone, la “collega geniale” e quei litigi che mi mancano

13 Febbraio 2020 0 Di Lidano Grassucci

Avevo una collega geniale, non ci andavo d’accordo, ma era questo il sale. Era attiva, quanto sono pigro, precisa quanto sono distrattamente superficiale, era “una avventura in un lavoro da inventare” ma questo era per tutti e due.

Ho visto il manifesto dell’evento che ricorderà a Priverno, Mina Picone a 5 anni dalla, prematura scomparsa. Si faranno di certo le lodi che merita, a me mancano di lei le diversità, l’altro punto di vista, il suo punto di vista.

Scriveva con citazioni in latino, richiami colti e io “Mi, ma ci dobbiamo far capire a Priverno” e lei si ostinava con “debbono imparare a capire ovunque e tutti”. Due mondi diversi: lei insegnava italiano, io diritto e la differenza era tra la purezza di una lingua, e la pulizia dell’ascolto per capire.

Si fecce spazio da sola e non era scontato allora per una donna in questo lavoro di raccontare cose che nessuno aveva mai raccontato prima e sempre senza scorciatoie ma per la via maestra e le invidie erano tante, il genio irrita sempre il mediocre.

Non tesso mai lodi, e mi dispiacciono i lodatori, ma voglio ricordare la vivacità delle nostre differenze, la sua richiesta di incontri con il direttore per “riprendermi”, la mitezza del marito Paolo e del rimborso che non arrivava mai. Paolo silenziosissimo quanto Mina spumeggiante. Imparavamo tutti a fare un lavoro che prima, semplicemente, non c’era il giornalista e a far capire che anche in un piccolo posto si vive e passa la cronaca che poi diventa storia, la nostra storia. Un piccolo ricordo i cui mi scuso con Paolo e con Adriana di cui conosco il vuoto vuoto che hanno dentro.

Ho incontrato Paolo una mattina assolata a Priverno, io e lui cci siamo salutati, l’ho guardato negli occhi “come va?” e lui dicendo “va” mi ha dato una lezione i come manca un amore, una devozione.

Ciao Mina, avevamo tanti litigi ancora da fare. Peccato non averli potuti fare. E mi tenevi testa che è virtù di chi ha carattere e non è mai falso, ecco Mina eri vera ed è raro