Latina, Fondi e Terracina la politica della quarantena

Latina, Fondi e Terracina la politica della quarantena

2 Marzo 2020 0 Di Lidano Grassucci

Tempi di frontiere chiuse e quarantene. Non ci si contamina, la parola è desueta. A Fondi il centrodestra si presenta agli elettori con il candidato di Lega e Forza Italia, con quello che va per conto suo (Parisella), e Fratelli d’Italia. A Terracina siccome a Francesco Zicchieri, deputato nazionale della Lega, sta antipatico Nicola Procaccini, deputato europeo di Fratelli d’Italia, si sono messi in quarantena e ciascuno sta chiuso nel suo.

La sinistra? Testimonia nella corsa in cui ciascuno si sente migliore (ma non vedo Palmiro Togliatti in giro) e nessuno pensa a migliorale la competitività della parte politica. Qui manco si pensa alle sardine, al campo largo, ma si gioca allo stretto, ciascuno per se stesso.

E Latina? Se questo è il gioco lo scenario sarà libanese, tante pretese, nessun competitore. La destra di Latina è reduce già da una sconfitta che ha dell’incredibile di 4 anni fa, ma non impara dal suo passato anzi il passato chiede pure un conto ingiusto, incombe. Fanno finta, a Latina, di avere l’asso nella manica, ma in mano non hanno manco una mezza figura prenotando una figuraccia. 4 anni fa si pensavano di essere tutto, poi hanno scoperto che il 75% degli elettori aveva un’altro qualcosa che si chiamava Damiano Coletta.

E, paradossalmente, Coletta, sindaco in carica, gongola: è l’unico in campo. Lui a Terracina e Fondi farà la conta delle vittime, se vincerà Procaccini si inc… Zicchieri, o viceversa, se a Fondi va pelo pelo sarà grande l’ira di Claudio Fazzone. Pezzi e non tutto.

E la sinistra? I romani per comandare massimizzavano le divisioni altrui, avevano meno soldati rispetto agli altri, ma avevano strade e arrivavano veloci dove servivano e si alleavano con i meno pericolosi per evitare i pericolo e pagare dopo. Strade, logistica e organizzazione battono il numero. Se i barbari son divisi i romani si alleano, facile no? Se a Fondi e Terracina lo zampino è difficile, quelle realtà vanno usate per esaltare le differenze, intanto qui si preparano le alleanze che all’inizio non vanno nei particolari, ma sicuramente poco più che cercare il “gatto che mancia il topo”, del sul suo colore non c’è interesse.

Coletta è un gatto, antipatico, un poco imbranato, circondato da micetti tanto ambiziosi quanto ignari della caccia, ma già una volta ha mangiato il topo…

La politica si fa con il mondo che c’è non con il mondo che si vorrebbe, altrimenti: a sinistra non prenderanno il corona virus, saranno puri, ma resteranno convalescenti di raffreddore lamentandosi di “dolori ovunque”