Il mio piccolo 25 aprile, in ricordo di papà che salvo’ il cavallo

Il mio piccolo 25 aprile, in ricordo di papà che salvo’ il cavallo

25 Aprile 2020 0 Di Lidano Grassucci

Lo aspettavo il 25 aprile, era festa, era primavera e non era festa di messe e preti. Una festa di libertà, poi la politica la passione per la parte di cui mi sento parte faceva il resto. Era una idea anche di rivendicazione di una diversità per quella scelta scellerata, per me, di fermare il vento del nord. Poi passarono gli anni e di 25 aprile il tempo di luce si fece nero per me, è il giorno in cui mio padre è andato via, lui che era forte (ogni bimbo lo pensa del papà) era stato vinto. La festa si faceva anche altro, anzi si fa ricordo cupo, nero. Ma, sapete, lui era della stessa parte mia, anche se più rigoroso, meno problematico, con le ragioni da “impunito” che hanno quelli delle mie montagne.

E la mia tristezza si è fatta compagnia da un ricordo che mi fa sorridere, per ingenuità, per umanità, per come l’orgoglio di porta la storia minima a casa e l’eroismo è cosa ordinaria che diventa straordinaria da come la racconti. Papà aveva una cicatrice accanto all’occhio e di 25 aprile un poco se la tirava perché, lui era del ’31, poco più di un bambino nel ’44, quando per salvare un cavallo, un mezzosangue, che i tedeschi in ritirata volevano fare in salmì, fu oggetto del tiro di un fucile tedesco che lo prese di striscio in volto. Aveva, di nascosto, preso il cavallo dalla stalla e cercato a cavallo (lui cavalcava a pelo) di portarlo al sicuro. Lo fece per amore del cavallo, per incoscienza di 13enne, ma se la rivendeva bene come sanno fare quelli usi a frequentare i bar e ad ingigantire il vero per farne un supervero, un verissimo.

La cosa “affanfaronata” ancora oggi mi attenua il distacco perché un poco spiega questa mia malattia di fare le piccole cose grandi. Ma è bello raccontare “la resistenza” di un ragazzino che ha come ragione la difesa di un cavallo e l’anarchia di un gatto, mio padre lo chiamavano Gattino. Non so se ha un senso questo, forse serve solo a me per non esser triste troppo nella festa, sarà per questo, anche, che non ho simpatia per i tedeschi, men che mai per i fascisti, sarà per un cavallo.

 

Nella foto mio padre e mia madre al loro matrimonio, si chiamava Antonio detto Gattino,  è morto il 25 aprile, un 25 aprile